“Noi romanisti sempre, voi solo di passaggio”: faccia a faccia tra giocatori e tifosi della Roma
La vittoria in Europa League contro il Manchester è servita ad uscire con un po' d'orgoglio da una Coppa che aveva mostrato solo un paio di settimane fa il volto peggiore della Roma. Un successo inutile ai fini della qualificazione per la finale di Danzica, ma comunque, un rilancio sportivo in una stagione che rischia di concludersi in calando. Ed è questo il pericolo che i tifosi giallorossi hanno sentito nell'aria tanto che questa mattina si sono ripresentati a Trigoria. Non per incitare ma per ricordare ai giocatori che c'è ancora un campionato da onorare e soprattutto un derby da rispettare.
Il messaggio è stato forte e chiaro da parte di 200 esponenti della Curva Sud romanista che sul Piazzale Dino Viola davanti al Centro Sportivo giallorosso si sono riuniti dietro un grande striscione che ricordava ai giocatori l'impegno e il dovere di onorare la società per cui stanno giocando e giocheranno le restanti quattro partite: "Noi a prescindere e ad oltranza romanisti sempre, voi su contratto e di passaggio... non dimenticatelo mai".
Parole chiarissime e intenti altrettanto cristallini: nessuna riunione di ultrà per incitare la squadra come nelle passate occasioni, tra fumogeni, sciarpe, bandiere e cori. Questa volta l'intento è ricordare che con l'eliminazione dall'Europa League non si è conclusa la stagione. Il campionato chiama e fra due settimane lo farà con una partita in cui sarà assolutamente vietato perdere, il derby contro la Lazio.
Il pericolo è che giocatori e tecnico siano in disarmo, tra obiettivi falliti e comunicazioni di avvicendamento in panchina. Mancando gli stimoli potrebbero arrivare anche pessimi risultati sul campo, fattore che i tifosi vogliono assolutamente evitare e hanno prevenuto chiedendo un confronto diretto con gli interessati. Così, di fronte alle insistenze degli ultrà c'è stato un veloce faccia a faccia tra l'ex capitano Dzeko e il neo capitano Pellegrini: i due giocatori si sono trattenuti alcuni minuti con i propri tifosi che pretendevano nuove promesse di onore e professionalità fino alla fine.