No, non ha sbagliato solo il computer: cosa è andato storto nel sorteggio di Champions
Pasticcio. Disastro. Figuraccia. L'errore capitato durante il sorteggio degli ottavi di finale di Champions League ha scatenato critiche nei confronti della Uefa, costretta ad annullare la prima estrazione e a programmarne un'altra a breve distanza. Cosa è successo e di chi è la responsabilità dello sbaglio clamoroso? Si è trattato di quel che potrebbe essere definito una sorta di concorso di colpa, a metà tra la falla nel sistema informatico (che c'è stata davvero) e il disagio imbarazzante provocato dalla reazione di Michael Heselschwerdt, l'Head of Club Competitions della Federazione che ha avuto il torto di fidarsi ciecamente di quanto indicato sul monitor, frutto dell'elaborazione del software, senza rendersi conto di cosa stava effettivamente accadendo. In buona sostanza, è possibile che il capo di tutti i tornei che fanno capo alla Uefa sia stato colto alla sprovvista?
L'Uefa ha giustificato lo spiacevole episodio parlando di "un problema tecnico con il software di un fornitore esterno che indica quali squadre non possono giocare tra di loro". In effetti, è così perché il supporto tecnologico è di aiuto per gli incastri futuri, deve tener conto degli abbinamenti obbligati e delle possibili eccezioni elencate prima del sorteggio stesso. La spiegazione, però, ha convinto solo in parte e non è servita a giustificare quello scivolone clamoroso. Come è stato possibile? Con l'aiuto di alcuni screen relativi ai momenti salienti del sorteggio è possibile spiegare, passo dopo passo, quando e perché il sistema degli abbinamenti è saltato.
Nella prima foto, che mostra il momento in cui viene estratto il Benfica, sul monitor vengono mostrate quali sono le potenziali avversarie dei lusitani: si nota, infatti, come l'unica società contrassegnata in rosso sia il Bayern Monaco che era inserito nello stesso gruppo dei portoghesi. Saranno inizialmente accoppiati al Real Madrid. Sorteggio invalidato, con i blancos decisi addirittura a impugnare quella successiva. La stessa Juventus, alla quale era inizialmente toccato lo Sporting, era partita all'attacco della Uefa.
Qualcosa va storto quando dall'urna viene estratta la pallina contenente il nome del Villarreal che si è qualificato agli ottavi di finale come seconda classificata nel girone F, battendo 3-2 l’Atalanta all'ultima giornata della fase a gironi, e può incontrare solo teste di serie (le prime degli altri gironi). Alle spalle del tavolo si nota come l'immagine sul monitor resti fissa, non c'è alcun club contrassegnato con la casella rossa (nello specifico, il Manchester United, reduce dallo stesso girone degli iberici).
È in questo frangente che Michael Heselschwerdt, Head of Club Competitions della Uefa, inserisce nell’urna anche i Red Devils. Da regolamento, non è possibile poiché inglesi e Villarreal si sono già sfidati nella fase a gironi. La frittata è fatta quando Arshavin pesca proprio lo United tra l'imbarazzo generale. Il sorteggio viene ripetuto e al Villarreal tocca il Manchester City.
Il peggio arriverà poco dopo quando, con il sistema ormai in tilt, andrà in scena l'ennesimo errore. Avviene a cascata, diretta conseguenza dell'abbinamento errato tra Villarreal e Manchester United. Il bussolotto con il nome del Manchester United non era presente tra le possibili avversarie dell’Atletico Madrid: sullo schermo si nota come la casella dei Red Devils è segnata in rosso mentre in verde è contrassegnato il Liverpool (errore grossolano, perché colchoneros e Reds erano nello stesso girone). In buona sostanza la squadra di Klopp (e non il Manchester United) era stata conteggiata tra le possibili avversarie dell'Atletico Madrid. Gli spagnoli, che nel frattempo sono stati associati al Bayern Monaco, fanno ricorso. Tutto da rifare tra le polemiche.