No, non è un miraggio, è accaduto veramente: Roberto Baggio in gol!
Roberto Baggio, una manciata di giorni fa, lo scorso 28 gennaio 2022 ha segnato un gol. Decisivo, che ha permesso alla propria squadra di vincere all'esordio in campionato. Sì, Roberto Baggio. Come il ‘Divin Codino‘ che ha fatto infiammare le piazze azzurre, i tifosi di Fiorentina, Juve, Milan, Inter, Brescia. Lo stesso per il quale dagli spalti si intonava il ritornello "Non è un miraggio, Roberto Baggio…. gol!" ad ogni sua rete (tante, in carriera ne segnerà ben 291 in 643 presenze totali). In questo caso, purtroppo, non siamo di fronte ad un nuovo fenomeno del calcio internazionale, ma davanti ad un modesto trequartista che è riuscito comunque ad accendere gli entusiasmi dei propri tifosi con una rete decisiva per la vittoria.
Si chiama per la precisione Roberto Baggio Ribeiro da Costa, classe 1996, brasiliano di ruolo trequartista. Con il più famoso "Divin Codino" condivide solamente il nome e il ruolo, non certo il talento. Eppure ha una storia particolare da raccontare, grazie all'estro del suo più grande tifoso, suo papà che ha una insana passione per il ‘futebòl', stravede per il pallone e i suoi campioni, tanto da decidere di chiamare i figli con i nomi dei suoi idoli. Anche perché chiamandosi Roberto Carlos – altro nome che richiama un mito degli esterni più forti di sempre – non poteva esimersi di dare ai propri figli altrettanti nomi unici. All'anagrafe di Macapà, un piccolo centro alle porte della foresta amazzonica, separato dalle terre circostanti dalle ramificazioni del Rio delle Amazzoni, Roberto Carlos registrerà tre figli maschi: Caniggia, Romario e – appunto – Roberto Baggio.
Tre nomi che per tutti gli amanti del calcio hanno un significato ben preciso e che evocano eroi di tre mondi che con il pallone hanno scritto pagine memorabili di storia: il Brasile, l'Argentina e l'Italia. L'unico a farsi strada, però, nel pallone è proprio Roberto Baggio. Il ragazzino inizia a tira calci all'Agua Santa, club della vicina provincia di San Paolo, ma non riesce a sfondare. Da lì si sposta poco lontano, al São Bernardo, poi ci prova nel Matonense, infine nel Ponte Preta. Papà ci crede, il giovane Roberto anche ma il talento è quello che è e il tour di squadre continua, toccando anche una trasferta europea, quando a chiamare Roberto Baggio è l'FC ViOn Zlaté Moravce Vráble, squadra dell'omonima città di Zlaté Moravce, in Slovacchia, che dal 2011 milita in Superliga, il massimo campionato nazionale.
Una parentesi tanto suggestiva quanto fugace e così il buon Roberto Baggio ritorna in Brasile. Intanto si è formato tatticamente: da centrocampista classico, si è avvicinato all'area avversaria, in un ruolo che richiama quello del "vero" Roberto, da trequartista. Firma con il Trindade nello stato brasiliano del Goiás e poi per l’Uberlândia nel Minas Gerais, per poi provare a sfondare nell’Angra dos Reis, nel Sampaio Corrêa e nella Nova Iguaçu. Perr poi giungere nel 2021 al Bangu, dove gioca attualmente e dove è diventato da subito il nuovo beniamino dei tifosi.
Nella prima giornata della Taça Guanabara, il torneo statale di Rio de Janeiro, il Bangu esordisce in un match impari contro il Fluminense, in trasferta. Roberto Baggio è inserito nella formazione ufficiale, porta sulle spalle il numero 6 ma di fatto si schiera sulla trequarti. E gli bastano 14 minuti, una finta per smarcarsi e un tocco morbido di interno destro per decidere il match: è suo infatti, il gol che apre e chiude la partita, è lui "el hombre del partido". I tifosi esultano, lui corre verso la bandierina, viene investito dalla gioia dei propri compagni di squadra, poi si inginocchia, indica il cielo e prega. Si prende l'intera scena in campo, come aveva fatto il Divin Codino per anni, in attesa adesso di capire se sia stato un semplice miraggio o si potrà tornare a cantare "Roberto Baggio….gol!"