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Nkoulou, gol ed esultanza anti razzista: “Ho pensato a mio fratello George Floyd”

Nicolas Nkoulou ha appena portato in vantaggio i padroni di casa, da protocollo non possono esserci abbracci con i compagni di squadra. Una cosa, però, la può fare. Sa che deve farla. S’inginocchia, cala il capo per qualche istante e poi alza il pugno destro: è un’esultanza speciale, in memoria di George Floyd.
A cura di Maurizio De Santis
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Il gol segnato da Nicolas Nkoulou del Torino ha un duplice valore. Non è solo la prima rete siglata in Serie A dopo 103 giorni di stop, scanditi dall'angoscia e dal dolore per l'impatto devastante della pandemia di Covid-19. Quella marcatura ha un valore speciale ed è lo stesso difensore dei granata a rimarcarlo con un gesto di alto valore simbolico, lo stesso esibito da altri calciatori nelle scorse settimane. Il centrale camerunense ha appena portato in vantaggio i padroni di casa, da protocollo non possono esserci abbracci con i compagni di squadra.

Una cosa, però, la può fare. Sa che deve farla. Ci tiene, per se stesso e per ciò che quella sua celebrazione rappresenta. Nkoulou s'inginocchia, cala il capo per qualche istante e poi alza il pugno destro. Quell'esultanza da parte del difensore è indice di un chiaro messaggio contro il razzismo e, in particolare, fa riferimento a quanto accaduto nelle scorse settimane negli Stati Uniti: l’omicidio di George Floyd, assassinato da un agente di polizia durante un'operazione di fermo.

Ho pensato a mio fratello Floyd, che per me è importante -racconterà nel dopo gara il difensore granata.

Quanto accaduto a Minneapolis, quel "non posso respirare, non posso respirare" sussurrato con un filo di voce dall'afro-americano che sarebbe morto in ospedale, è stata la scintilla cha ha incendiato l'opinione pubblica, dagli States in Europa.

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Allo stadio Olimpico "Grande Torino" il primo match dopo i quasi quattro mesi di pausa forzata tra Toro e Parma finisce con il risultato di 1-1 ma il risultato del campo passa in secondo piano rispetto alla forza dell'immagine di Nkoulou che ha dinanzi a sé il "gallo" Belotti. Anche l'attaccante partecipa a quel momento di raccoglimento abbassando la testa. Un gesto molto bello che s'è ripetuto anche in altri stadi, in particolare in Bundesliga laddove la Federazione ha mostrato buon senso (seguendo le indicazioni della Fifa) nel non punire quegli atleti che avevano mostrato anche t-shirt in onore di Floyd.

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