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Niente Superlega, anzi no: il nuovo progetto dei club inglesi

Dopo il fallimento della Superlega, nel Regno Unito resta la necessità di una riforma della Premier League. Per questo, è nata l’idea di una Superlega britannica, di cui farebbero parte anche le due squadre più importanti di Scozia, Celtic e Rangers. La riforma prevederebbe anche i playoff tra le prime quattro in classifica e la riduzione a 18 dei club partecipanti alla massima serie.
A cura di Valerio Albertini
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L'esperimento Superlega è fallito prima ancora di iniziare. Ciò che ha lasciato, però, è la consapevolezza che il calcio vada riformato sia a livello europeo che nazionale. Va proprio in questo senso l'idea che sarebbe in fase di sviluppo in Inghilterra, ovvero la creazione di una Superlega britannica, a cui parteciperebbero anche le due squadre scozzesi di Glasgow, il Celtic e i Rangers.

Le proposte per la riforma della Premier League

Questa proposta è una tra le più importanti che fanno parte della riforma della Premier League, insieme alla possibilità dei playoff tra le prime quattro in classifica e il restringimento del campionato a sole 18 squadre. A differenza di quanto accaduto con la Superlega, quando i sei club inglesi coinvolti furono costretti a ritirarsi dopo le proteste dei tifosi, non è detto che questa proposta di riforma della Premier non venga accolta positivamente, in primo luogo dagli organi sovranazionali come Uefa e Fifa. Il presidente di quest'ultima, Gianni Infantino, aveva già dato il suo assenso alle proposte di fusione dei campionati arrivate sia da Olanda e Belgio che da Messico e Stati Uniti. Anche il governo del Regno Unito potrebbe approvare una soluzione di questo tipo, che aiuti a integrare la Scozia anche nel calcio professionistico inglese.

La possibilità di crescita sia per Celtic e Rangers che per la Premier

Da sempre, a meno di eccezioni, la Scottish Premier League è appannaggio dei due club divisi dalla rivalità dell'Old Firm, i quali sono impossibilitati a crescere in un campionato così poco competitivo. Il passaggio nella Premier inglese darebbe loro la possibilità di incrementare i guadagni e i tifosi in tutto il mondo. Le due squadre, infatti, sono molto seguite anche fuori dal Regno Unito, in particolare per la passione dei propri tifosi e per l'atmosfera fantastica che un derby tra le due riesce a regalare. Il campionato inglese, dunque, vedrebbe sicuramente accrescere il proprio seguito e l'appeal economico.

Il sì delle big six e il probabile no delle "piccole" inglesi

Se le celeberrime big six (Arsenal, Chelsea, Liverpool, Manchester City, Manchester United e Tottenham) sarebbero favorevoli allo sbarco nel loro campionato di Celtic e Rangers, difficilmente si potrebbe dire lo stesso per le altre società inglesi, che vedrebbero nei due club scozzesi soltanto due ostacoli in più nella corsa ai loro obiettivi e, soprattutto, in quella per rimanere nella massima serie.  D'altra parte, in Scozia, squadre di livello inferiore alle due di Glasgow, come Aberdeen e Dundee United, vedrebbero aumentare esponenzialmente le loro possibilità di trionfare in patria ma, allo stesso tempo, la competitività e il valore del campionato crollerebbero in maniera verticale. Sembra tutto pronto, dunque, per una rivoluzione nel calcio proprio lì dove tutto è iniziato, bisognerà solo aspettare per capire se le intenzioni si trasformeranno in realtà.

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