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Niente polpette, Insigne a Toronto non mette più musica napoletana: “Non capiscono niente”

Prosegue l’ambientamento di Lorenzo Insigne con la nuova maglia del Toronto, ma qualcosa gli manca nonostante gli sforzi del suo nuovo club: “Il caffè? Il presidente ha messo una macchinetta, ho apprezzato molto il suo gesto, però la moka di Tommaso è imbattibile…”.
A cura di Paolo Fiorenza
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A Toronto si parla sempre più italiano, con le gesta del terzetto formato dai nuovi arrivati Criscito, Bernardeschi e Insigne che stanno cercando di risollevare una squadra non eccelsa – per usare un eufemismo – dai bassifondi della classifica della Eastern Conference. Il Toronto FC deve ancora pedalare per provare ad arrivare al settimo posto che vale l'ultimo spot nei playoff e soprattutto non deve commettere passi falsi come quello di due giorni fa, un pareggio in casa contro New England.

I tre giocatori appena arrivati dalla Serie A ce la stanno mettendo tutta per risollevare le sorti del club, come dimostra l'eloquente dato che li vede aver messo a segno 6 degli ultimi 7 gol del Toronto in Major League Soccer. Se Criscito è titolare inamovibile sulla sinistra della difesa e Bernardeschi si è già calato nella parte del leader della squadra, diventando un idolo dei tifosi e rigorista implacabile, Insigne ci sta mettendo un po' di più a carburare, essendo peraltro arrivato con un problema fisico che ne ha ritardato l'esordio. L'ex capitano del Napoli peraltro ha già messo a segno due gol e un assist nelle cinque partite giocate con la sua nuova maglia.

Una delle prime esultanze di Lorenzo Insigne con la maglia del Toronto
Una delle prime esultanze di Lorenzo Insigne con la maglia del Toronto

"Qua è un po' complicato perché è tutto un altro tipo di gioco, altra mentalità, più relax, però mi sto ambientando e spero di farlo al 100% al più presto perché i miei compagni hanno bisogno di me – spiega Insigne a TLN, canale televisivo canadese – Sono ancora senza preparazione e vengo da un infortunio, sto cercando di arrivare al 100% più in fretta possibile. Con chi ho più legato? Oltre a Mimmo e a Fede che sono italiani come me, sto facendo un po' fatica perché non parlo ancora bene inglese, però sto cercando ogni giorno di parlare un po' con tutti. Però ho un buon rapporto con Chris Mavinga, mi sta aiutando, è un bravissimo ragazzo, anche gli altri lo stanno facendo. Io sto cercando di imparare l'inglese il più in fretta possibile. So che non è facile, però mi sto impegnando. Cerco di capire, anche il mister e il capitano Michael (Bradley, ex Roma, ndr) mi stanno aiutando tanto, questo per me è importante perché mi fa sentire bene. Dopo in campo così sto meglio".

A Insigne viene ricordato che l'inno ufficioso degli Europei vinti dall'Italia era un pezzo proposto a sfinimento dal napoletano, alla fine imparato a memoria anche dai compagni, ovvero ‘Ma quale dieta', con l'incipit "m piacn e polpett, m piac a cotolett" che finì per contagiare parecchi tifosi in quella magica estate. A Toronto le cose vanno in maniera leggermente diversa, come racconta Lorenzo: "No, no, ci sono altri ragazzi che fanno i DJ. Non posso mettere tanta musica napoletana perché poi non capiscono niente. Nemmeno io capisco quando parte la musica inglese, però facciamo un po' e un po' dai. Se mi piace la musica di Toronto, Drake e The Weeknd? Sì, mi piace molto e ascolto molto".

Bandierine che celebrano Insigne sui sedili dello stadio di Toronto il giorno del suo debutto
Bandierine che celebrano Insigne sui sedili dello stadio di Toronto il giorno del suo debutto

Insigne non considera certo chiusa l'esperienza con la Nazionale azzurra: "Ho parlato con Mancini prima di firmare e anche dopo, ogni tanto ci mandiamo qualche messaggio. Io ho sempre dato la mia disponibilità e accetto tutte le scelta che farà, perché le scelte del CT sono sacre. Però come ho sempre detto, anche in Italia ci sono giocatori sudamericani. Ospina veniva chiamato in Nazionale, pure lui faceva tante ore di viaggio e lo chiamavano uguale".

A Toronto c'è qualcosa che manca parecchio a Lorenzo, anche se il suo nuovo club ha provato a metterlo a suo agio, ma l'originale è diverso… "Il caffè? Mi manca Tommaso (il magazziniere del Napoli che lo preparava tutti i giorni, ndr), però il presidente ha messo una macchinetta per il caffè. Ho apprezzato molto il suo gesto, è buono, però mi manca la moka di Tommaso che è imbattibile".

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