Nicolussi Caviglia fa ascoltare Guccini a Kean, ma non va benissimo: “A Cambiaso piacerà…”
Nel momento in cui la scorsa estate Hans Nicolussi Caviglia è tornato alla Juventus dal prestito alla Salernitana e ci è rimasto, il 23enne sapeva bene che sarebbe stato molto difficile trovare minutaggio ed infatti così è stato: il ruolino stagionale del ragazzo aostano recita soltanto cinque presenze in campionato e una in Coppa Italia, per un totale di appena 256 minuti complessivi. Del resto Max Allegri sembra aver trovato la quadra in mediana con l'inamovibile terzetto composto da Locatelli, Rabiot e McKennie ed è dura trovare spazio. Talentuoso col pallone tra i piedi, Nicolussi Caviglia è pieno di interessi non banali fuori dal campo, che ha provato a trasmettere anche a qualche compagno di squadra come Kean, con esiti non esattamente positivi.
"I miei mi hanno insegnato il valore della cultura, prima che me ne appassionassi per conto mio – racconta Hans a Repubblica – Letteratura e cinema arricchiscono il tempo che non passi in campo e magari una poesia può darti un appiglio nei momenti difficili. In questi giorni sto leggendo ‘La montagna incantata' di Thomas Mann, non ci metterò poco a finirlo. Poi mi piacerebbe affrontare Dostoevskij a partire dai Fratelli Karamazov, finora ho letto solo qualche opera minore. Al cinema la mia passione è Kubrik, un altro che ha trattato anni fa temi ancora attualissimi: il mio preferito è Barry Lindon".
Quando si passa ai gusti musicali, Nicolussi Caviglia sorprende ancora citando Francesco Guccini, colonna del cantautorato italiano: "Guccini lo ascoltavo da piccolino in macchina con papà quando andavamo a sciare e me ne sono innamorato. Purtroppo non l'ho mai visto dal vivo, ma solo su Youtube: Cyrano, Quello che non, Farewell, Incontro, La locomotiva sono le mie preferite. Anche di lui mi piace che le cose che diceva a suo tempo sono valide oggi e lo saranno tra cent'anni. Ognuno ha i suoi gusti e poi anch'io faccio le cose stupide di un ventenne, eh. Dei calciatori c'è spesso una percezione alterata, mentre ce ne sono tanti che hanno molto da dire anche fuori dal rettangolo verde, che hanno idee e interessi. È un concetto sdoganato da tanti che hanno un grado di cultura elevato, vedi per esempio Chiellini".
Il centrocampista juventino ha provato a far appassionare anche il suo grande amico Moise Kean a Guccini, ma non è andata come sperava: "Ho fatto ascoltare Don Chisciotte di Guccini a Kean, ma non l’'ho convinto. Con altri ancora non ci ho provato, ma penso di riuscirci. In Cambiaso, per esempio, ho trovato una persona con cui sto bene in campo e fuori, è serio e anche lui ha dei valori uguali ai miei. Penso che lo trascinerò al cinema e riuscirò a fargli piacere Guccini".
Con Kean lo separano 4 mesi di età, hanno fatto lo stesso percorso nelle giovanili della Juventus e il rapporto tra loro è strettissimo, anche se sono profondamente diversi: "Ci conosciamo da quando avevamo 8 anni, siamo legatissimi. Ci completiamo, quello che mi manca lui ce l'ha, scherzando potrei dire che lui è il mio lato cazzaro, giocherellone. Abbiamo un’amicizia profonda e sappiamo perfettamente cosa l'altro sta per fare e ci correggiamo a vicenda. Io riesco a fermarlo un attimo prima che si alteri. Ci scambiamo consigli, ma lui sa da solo quando sbaglia".
Parlando con Hans si percepisce il buon lavoro che su di lui hanno fatto i suoi genitori: "I valori sono i concetti che ti determinano dal punto di vista morale ed etico e che individui appena conosci una persona. Comprendo che qualcuno è fatto e cresciuto in modo diverso, che diversi sono i valori etici e morali. Ma nel settore giovanile la Juve fa un lavoro esemplare a livello umano e quando arrivi in prima squadra hai un background diverso".