Nicolò Fagioli: “Ho già pagato il mio debito con la giustizia per le scommesse, chiedo rispetto”

Nicolò Fagioli rompe il silenzio e, dopo la ridda di notizie di questi giorni sulla vicenda scommesse , ha condiviso sui social un messaggio che è anche uno sfogo, oltre che una richiesta di rispetto. Ci tiene a precisare di avere già fatto i conti con la giustizia, almeno dal punto di vista sportivo è così in virtù del patteggiamento con il quale – oltre ad alcuni obblighi accessori alla pena – accetta una squalifica di sette mesi.
" Ho pagato il mio debito con la giustizia – è l'incipit dello sfogo a corredo di una foto in cui la sua figura è in bianco e nero mentre il numero colorato di rosso -. Con una condanna e una sacrosanta squalifica , con umiliazioni continuano e giustificate , con la vergogna provata e con il rischio di non rialzarmi più . Ho raccontato della mia patologia, serie, nelle scuole, ai miei familiari, agli amici e alla stampa. Quella stessa stampa che affronta spesso le problematiche gravi della mia malattia e come affrontarle , ma che oggi mi rimette alla gogna . Ancora una volta Ho sopportato il peso di aver commesso qualcosa di brutto.

Il buio periodo: "Ho sofferto di una brutta patologia ma non cerco scuse"
Quanto all'aspetto penale, la vicenda è tutt'altro che risolta perché potrebbe essere ancora condannato per aver contribuito a diffondere il gioco illecito ad altre persone : rischiando una sentenza di 3 mesi di carcere e un'ammenda di 500 euro, sanzione che potrebbe essere risolta versando un'oblazione pari alla metà circa dell'importo previsto dalla contravvenzione. Fagioli, però, non si nasconde, non cerca attenuanti, non rinnega ciò che ha fatto e ammette di aver commesso un brutto errore in un periodo molto difficile della sua vita.
" Ormai non è certo una novità : senza alcun vittimismo , ho passato un periodo buio , ho sofferto di una brutta patologia e questa non è assolutamente una giustificazione . Ma vedere ora tutto questo accanimento mediatico mi sta facendo rivivere quei fantasmi . No, stavolta tutto questo non è giusto. Ho sbagliato , ho pagato , senza aver fatto male a nessuno se non a me stesso e alle persone accanto a me . E come ogni persona che sbaglia e paga, ho tutto il diritto di rialzarmi".
Caduto nella morsa della ludopatia anche per colpa dell'immaturità: "Avevo 19 anni"
C'è ancora un passaggio della lunga lettera che Fagioli tiene a sottolineare, fa riferimento al fattore anagrafico, all'età di chi è ancora troppo giovane per reggere sulle proprie spalle il peso di situazioni troppo più grandi e nelle quali ci si va a ficcare per immaturità, imperizia, quel pericoloso senso di onnipotenza che regala avere tanti soldi in tasca assieme a fama e successo che ti piombano addosso all'improvviso.
"Tutti, anche chi scrive oggi, possono cadere e commettere errori. L'importante è saperlo riconoscere e credo che la forza di un uomo sta nel sapersi rialzare. Avevo 19 anni all'epoca dei fatti e la ludopatia aveva preso il sopravvento su di me . Me ne sono pentito , ma la vita mi ha dato una seconda opportunità e la cogliere vorrei , avendo già visto tutto ciò che dovevo scontare " .

Le scuse pubbliche a chi è finito sotto i riflettori solo "per avermi aiutato"
La conclusione dell'intervento ha un comune denominatore: chiede rispetto. Ma al tempo stesso ribadisce le proprie scuse pubbliche a quanti hanno sopportato gli effetti e le conseguenze negative della vicenda da cui è rimasto travolto. Il contenuto delle chat portato alla luce e trapelato sui giornali è tassello di questo grande mosaico. Nemmeno immaginava cosa sarebbe accaduto e averlo scoperto è stato tremendo.
"Chiedo rispetto adesso, dopo aver affrontato un processo, preso una giusta condanna. Chiedo scusa a tutti i colleghi , a tutti gli amici che , a causa dei miei errori si trovano , loro malgrado coinvolti o nominati – anche se soltanto in una riga di giornale – in questa situazione solo per avermi aiutato . E ringrazio la Fiorentina, la Juventus, gli amici e la mia famiglia, che non hanno mai smesso di supportarmi e aiutarmi in un momento difficile. Anche se li ho sicuramente delusi. Non ritornerò più sull'argomento , adesso devo solo pensare a dare il massimo sul campo ".