Nicolas Nkoulou: “Tampone? Brutta sensazione quel tubicino infilato in gola”
La Serie A ha ripreso lentamente gli allenamenti dopo il lungo periodo di sospensione dell'attività sportiva da parte del Governo a causa dell'emergenza Covid-19. Alla spicciolata le diverse società hanno riaperto i centri ai calciatori per sessioni di corsa e ginnastica individuale seguendo prescrizioni molto rigide all'insegna del distanziamento sociale e della riduzione al minimo della condivisione degli ambienti. Niente utilizzo di palestre oppure spogliatoi, nessuna forma di contatto tra giocatori che al campo arrivano già pronti e poi vanno a casa a fare la doccia.
Null'altro è permesso per il momento, nell'attesa che le parti (comitato tecnico-scientifico e vertici del calcio italiano) trovino un'intesa sul protocollo, arrivi la decisione del premier, Conte, sulla ripresa (o meno) del campionato. Quando (e se sarà ritenuto possibile) si potranno effettuare le sedute del "gruppo squadra"? Il 18 maggio è la data fissata in calendario ma per ora resta un'incognita. Nel frattempo i club procedono alla mappatura degli atleti, sottoposti a test diagnostici (dai tamponi agli esami sierologici) perché la loro condizione venga costantemente monitorata anche in vista del nuovo fischio d'inizio.
Come viene praticato un tampone? In un video pubblicato in una story di Instagram lo ha spiegato il difensore del Torino, Nicolas Nkoulou. Se credete sia stata una passeggiata vi sbagliate. Almeno per il centrale granata la sensazione non è stata affatto piacevole e lo ha raccontato nella breve clip pubblicata sui social network. Il calciatore camerunense è stato uno dei primi del Toro a recarsi al Centro di Medicina dello Sport per sottoporsi agli esami di rito.
Non è stata affatto una bella sensazione – ha ammesso Nkoulou -. Ti infilano in bocca un tubicino che arriva fino alla gola e poi ripetono l'operazione anche nel naso.