Nicola Berti gioca Inter-Juventus: “Allegri è geniale e fa bene a provocare, ma vinciamo noi”
Nicola Berti è l'"Interismo". Lo era in campo e lo è rimasto fuori. Centrocampista dalle grandi capacità atletiche e con il senso del gol, ha vestito per dieci anni la maglia dell'Inter diventando un simbolo per i tifosi nerazzurri di tutte le età. A Fanpage.it ha presentato e giocato, a modo suo, la supersfida Scudetto tra l'Inter e la Juventus.
Oltre ad essere vicecampione del mondo nel 1994 con la Nazionale, vestendo la maglia della Beneamata ha conquistato uno Scudetto, quello dei ‘record' nella stagione 1988-1989, una Supercoppa italiana e due Coppe UEFA: Berti occupa da sempre un posto speciale nei cuori dei supporter interisti per le vittorie, i gol e le sgroppate e per la sua dialettica sempre sbarazzina e scanzonata.
Nel suo periodo nerazzurro ha avuto un feeling particolare nei derby di Milano, dove ha segnato e deciso spesso il risultato, mentre con la Juventus non ha avuto lo stesso rendimento ("Nei primi anni ’90 non era così sentita"): fece gol ai bianconeri con la maglia della Fiorentina, in una sfida che i tifosi viola ricordano ancora oggi (era il 4 aprile 1986).
Che partita si aspetta tra Inter e Juventus?
“Ad alta tensione. Loro vengono da un paio d’anni un po’ così ma quest’anno sta facendo buone cose. Inter e Juve non è che ci si ami troppo, loro a me stanno leggermente simpatici ma noi gli stiamo piuttosto antipatici. È una storia che va avanti da tempo, ormai. Io non voglio tirar fuori quella cosa di Ronaldo, che ormai son passati anni, ma mi ricordo leggermente quella di Pjanic e Orsato più recente. Insomma…".
A centrocampo due terzetti molti diversi: chi ha più qualità?
“L’Inter è più forte però a loro rientra Rabiot".
Vero, poi Rabiot ha creato spesso difficoltà a Barella.
“Dici? Quindi Barella soffre Rabiot (ripete pensieroso, ndr). Tanto farà gol proprio lui, Barella, e ti ho già detto come finisce”.
Allegri ha provato a mettere pressione all’Inter a livello dialettico nelle scorse settimane?
“Moltissimo. Ci ha provato in tutti i modi. È geniale e simpatico. Lui è un tipo molto sveglio e fa bene a farlo”.
Il ricordo più bello del derby d’Italia di Nicola Berti.
“Nei primi anni ’90 non era così sentito. Loro erano una squadra da metà classifica e noi eravamo un po’ più su. Feci un gol alla Juventus con la Fiorentina, spiazzai Tacconi in uscita, ma con l’Inter no. A memoria ricordo un assist e una traversa su cui fece gol Battistini, ma non sono mai riuscito a far gol”.
In quegli anni la rivalità sentita era più col Milan, probabilmente.
“Esatto”.
Qualche settimana fa si è parlato di un coinvolgimento da parte di due calciatori dell’Inter in una situazione spiacevole all’Hollywood. Lei e i suoi compagni vivevate Milano a tutte le ore: senza cellulari e senza social network eravate meno controllati nella vita privata rispetto ad oggi?
“Avevo sentito qualcosa ma poi non ho capito bene… I nomi non si sanno? No? Allora vuol dire che l’Hollywood l’ha preso la Juventus (scherza, ndr). Io non sono un tipo social, li uso un paio di volte a settimana e stop“.
Ma nella Milano degli anni '80 vi divertivate davvero così tanto?
“Io sì, gli altri non lo so. Ogni tanto qualche mio compagno usciva con me o veniva a casa mia. Ma posso parlare per me, non per gli altri".
Chi è il Nicola Berti dell’Inter di Simone Inzaghi.
“Ma é Nicolò Barella, senza dubbio. Ha anche le iniziali come le mie. Ma poi… la mimica in campo e quel ciuffo quasi come il mio. È un po’ meno carino ma non tutti possono avere il mio fascino (ride, ndr)".