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Nico Williams ha visto la paura negli occhi di Di Lorenzo: “Ho capito subito come affrontarlo”

L’esterno d’attacco della Spagna racconta il duello con il difensore italiano. “Fin dal primo momento ho capito che con lui c’era una cosa da fare”. E poi menziona il bel gesto di Modric.
A cura di Maurizio De Santis
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Qual è l'incubo peggiore per un difensore? Ha 21 anni, spagnolo di Pamplona, va veloce e non lo fermi nemmeno se ti aggrappi alla maglietta: è Nico Williams, esterno d'attacco delle Furie Rosse e dell'Athletic Bilbao.

Quando ne sente pronunciare il nome a Giovanni Di Lorenzo viene il mal di testa per i cattivi pensieri che fa ricordando la partita contro la Roja agli Europei. Non è mai stato alla sua altezza, né è riuscito a tenergli testa con le buone e con le cattive maniere come Claudio Gentile con Maradona al Mundial 82. L'ex bianconero s'incollò all'ex Pibe de Oro e gli portò via anche il respiro oltre alla divisa strappata.

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Al difensore del Napoli e della Nazionale, invece, l'ala mancina è passata davanti come Beep Beep con Willy il Coyote: ne ha avvertito lo spostamento d'aria ma non l'ha visto, palesando netta inferiorità. E Spalletti s'è visto costretto a fare un cambio pesante: togliere Chiesa e inserire Cambiaso per provare a fermarlo.

"Ti motiva sempre giocare contro grandi giocatori – le parole di Williams nell'intervista a Marca -. Spesso li vedi in tv e quando li hai davanti nella vita reale pensi solo a fare del tuo meglio. Fin dal primo momento ho capito che contro Di Lorenzo c'era una cosa da fare: affrontarlo subito. Ero convinto che se lo avessi fatto, avrei guadagnato un vantaggio. E così è stato: l'ho affrontato e lui ha rinculato".

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Talento e tecnica sono importanti, la disciplina tattica altrettanto, ma Williams chiarisce che in realtà c'è qualcos'altro di fondamentale che può fare la differenza nell'immediato. "Il gioco uno contro uno può essere difficile ma anche molto semplice. È molto mentale e anche molto estremo, ma se lo fai bene ti dà un vantaggio. Perché se non riesci a passarlo per la prima volta, se non lo fai subito, poi ci pensi di più e non lo affronti allo stesso modo. Loro (i difensori, ndr) proveranno a inseguirti mentre tu gli rubi lo spazio. La verità è che ho fatto una partita spettacolare".

E Di Lorenzo non è stato l'unico né il primo ad aver sentito addosso quella scomoda sensazione di rischio e paura di fare una figuraccia. "Alcuni difensori – ha aggiunto Williams parlando anche di esperienze passate – vivono quella paura di giocare tutto e niente negli incontri uno contro uno. Ma questo è il mio punto di forza e cerco di sfruttarlo il più possibile".

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Croazia e Italia le nazionali che ha tagliato a fette sulla fascia di competenza. Le sue prodezze non passate inosservate al punto da ricevere una gratificazione da pelle d'oca. Ovvero, scambiare la maglia con Luka Modric, campione del Real Madrid e icona delle selezione balcanica.

"Un membro dello staff croato è venuto da me e mi ha detto che Modric voleva la mia casacca. Non me l'aspettavo… queste sono le cose che ti riempiono d'orgoglio e ti spingono a dare sempre il massimo lavorando così".

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