Niang ingaggiato dal Bordeaux a stagione in corso, lo permette la “regola del jolly”
In Francia la chiamano "regola del jolly" e ha permesso al Bordeaux di mettere sotto contratto Mbaye Niang (biennale con opzione per una terza stagione), ‘vecchia' conoscenza del calcio italiano e della Serie A per aver indossato la maglia del Milan (79 partite, 12 gol dal 2012 al 2017). Il club ‘girondino' lo ha ingaggiato dal Rennes che lo aveva ceduto in prestito ai sauditi dell'Al Ahli: un'operazione che ha permesso di colmare la lacuna nel reparto offensivo lasciata dall'assenza di Josh Maja, fermato da un infortunio e da tempi di recupero al momento indefiniti.
Niang è un attaccante con un profilo diverso rispetto a quelli che abbiamo in rosa – si legge nella nota ufficiale del Bordeaux – può esserci molto utile per le alternative tattiche che il nostro allenatore potrà sfruttare.
La domanda sorge spontanea: nonostante la stagione sia già iniziata da sette giornate come è stato possibile che il Bordeaux abbia formalizzato e ufficializzato l'acquisto di Niang con questa tempistica? La spiegazione è in una norma che permette alle società che militano nella Ligue 1 e nella Ligue 2 di fare mercato e ingaggiare un calciatore che sia tesserato per un'altra società transalpina anche dopo la conclusione di una sessione di trattative.
È una sorta di bonus temporale che ha lo stesso valore del joker nelle carte e i club hanno a disposizione sapendo di poterlo utilizzare in alcuni casi specificamente previsti dall'articolo 213 inserito nel pacchetto di prescrizioni della Ligue de Football Professionnel. Viene così fornita la possibilità di rimpiazzare un elemento della rosa che per alcune ragioni è improvvisamente indisponibile. Le ipotesi contemplate sono essenzialmente tre: a) morte improvvisa di un calciatore tesserato; b) incidenti gravi per uno dei portieri che fanno parte della rosa; c) incidenti gravi subiti da calciatori impegnati con la Nazionale francese e che comportino stop di almeno 3 mesi.
In Italia non c'è possibilità alcuna di ricorrere a uno stratagemma del genere se non pescare nel mercato degli svincolati. Tanto per fare un esempio, calando la norma nel contesto del campionato italiano, nelle stagioni del doppio infortunio al ginocchio capitato a Milik il Napoli avrebbe potuto tesserare un altro attaccante a patto che militasse in un club di Serie A.