N’golo Kante in Mali per sposarsi in segreto? Il vero motivo è altro: dona un ospedale ai bimbi malati

Nel giorno del suo 34° compleanno N'Golo Kante si è fatto il regalo più bello: ha finanziato la costruzione di un centro ospedaliero in Mali, a Bamako, che aiuterà migliaia di bambini. Il centrocampista oggi all'Al Ittihad, non ha dimenticato la terra delle sue origini, in cui si è recato per incontrare amici e parenti, e ha fatto recapitare ben 5 milioni di euro con cui verrà finanziato il progetto. Smentendo il gossip che lo voleva nel paese dei suoi natali per un matrimonio in gran segreto: "Tutte speculazioni".
Il gran gesto di Kante: 5 milioni per l'ospedale dei bambini
N'Golo Kante campione del mondo anche in generosità. L'ex centrocampista del Chelsea e della Francia iridata, ha voluto rendere tributo alla patria dei suoi genitori, il Mali nel giorno del suo 34° compleanno. Il giocatore, oggi nel campionato in Arabia Saudita con i colori dell'Al Ittihad, ha infatti finanziato la costruzione di un ospedale per bambini e per l'assistenza sanitaria delle famiglie svantaggiate. Kante ha investito 5 milioni di euro per la costruzione della struttura nella terra dei suoi genitori. L'iniziativa, che ha visto un investimento economico importante, è l'ulteriore segno tangibile del legame profondo che Kanté ha con le sue radici. Nato a Parigi da genitori maliani emigrati in Francia negli anni '80, il centrocampista non ha mai dimenticato la propria terra e durante la sua ultima visita in Mali dove ritorna non appena può.
Il gossip del matrimonio e la smentita: "Solo speculazioni"
Mentre in Mali lo elogiavano per il suo grande gesto, la visita di Kanté ha suscitato un morboso interesse in Europa: una foto che lo ritraeva insieme ad una donna ha scatenato il sospetto che fosse volato a Bamako per celebrare un matrimonio segreto con una donna maliana: "Questa non è altro che una mera speculazione, che mira a dissipare l'eccitazione per il gesto di N'Golo e creare confusione", ha affermato un portavoce della cerchia ristretta di Kanté a The Pinnacle Gazette.