Neymar racconta la rivalità che ha rovinato lo spogliatoio del PSG: “Mbappé era geloso di Messi”
Neanche uno dei tridenti più forti della storia ha permesso al PSG di vincere la Champions League. Avere un attacco formato da Neymar, Messi e Mbappé non è una cosa da poco, eppure neanche le tre superstar messe insieme hanno coronato il sogno europeo dei francesi. Cosa è andato storto? Un indizio viene fornito da uno dei protagonisti: nel corso di una lunga intervista con Romario è stato proprio Neymar a raccontare il dietro le quinte delle stagioni condivise con i due compagni di reparto che non hanno mai avuto un buon rapporto.
Fra Mbappé e Messi infatti c'è sempre stata una rivalità mal celata, che veniva a galla nei momenti in cui la tensione non era più gestibile. Il francese sarebbe sempre stato geloso della Pulce, ma oltre alla mancata collaborazione fra i componenti del tridente c'erano problemi molto più profondi all'interno dello spogliatoio che nessuno è mai stato in grado di sanare.
Neymar svela i problemi del PSG
Il brasiliano ha sempre avuto un ottimo rapporto con Mbappé, visto come una sorta di fratello minore: "Lo chiamavo il ragazzo d'oro. Giocavo sempre con lui, dicevo che sarebbe diventato uno dei migliori. L'ho sempre aiutato, gli ho parlato, è venuto a casa mia, abbiamo cenato insieme". L'arrivo di Messi però ha influito tanto sul loro rapporto e anche sul modo di stare in campo del francese. Secondo Neymar è subentrata una discreta dose di gelosia: "Abbiamo avuto degli ottimi anni di collaborazione, ma dopo l'arrivo di Messi lui era un po' geloso. Non voleva dividermi con nessuno. E poi ci sono stati alcuni litigi, un cambiamento nel comportamento".
Ma i problemi del PSG non erano legati solamente al rapporto fra le due stelle, che comunque incideva molto soprattutto in alcuni contesti in cui sono venuti fuori pesanti litigi anche in campo. Neymar ha parlato a ruota libera con Romario facendo intendere che all'interno dello spogliatoio erano presenti personalità ingombranti che non hanno mai messo davanti a ogni cosa il bene della squadra: "È bene avere un ego. Ma devi sapere che non giochi da solo. Ci deve essere un altro ragazzo al tuo fianco, con i grandi ego non può funzionare. Se nessuno corre e nessuno aiuta, è impossibile vincere qualcosa".