Neymar e il Barcellona assolti dalle accuse di frode e corruzione: il trasferimento fu regolare

Definitivamente archiviato il ‘caso' attorno al trasferimento controverso di Neymar al Barcellona, che aveva movimentato l'ambiente attorno al brasiliano e al club catalano. Nell'ultima tappa di un inter legale lunghissimo è arrivata la sentenza definitiva che ha dichiarato innocenti il giocatore, il Barcellona e due dei suoi ex presidenti Sandro Rosell e Josep Maria Bartomeu. Le accuse erano quelle di aver reso il trasferimento del giocatore nascondendo importi alla società brasiliana DIS, che possedeva una percentuale su Neymar e che ne aveva richiesto il risarcimento.
A esprimersi è stato nella giornata di martedì 13 dicembre, il tribunale di Barcellona che ha ritenuto come né il giocatore direttamente, né gli ex presidenti del club azulgrana abbiano manovrato in modo illecito per aumentare il prezzo del trasferimento oltre le cifre da sempre dichiarate: "L'ufficio del Procuratore spagnolo – si legge nella nota a verbale – ha annunciato il ritiro di tutte le accuse contro Neymar Jr., i suoi genitore, Neymar e Nadine, e la società N&N Consultoria. L'accusa iniziale era basata esclusivamente sulla denuncia unilaterale e privata del Gruppo DIS". La società DIS aveva denunciato tutti gli artefici del movimento di mercato: il Santos, il Barcelona, Sandro Rosell e Josep Maria Bartomeu (allora vicepresidente sportivo), nonché il giocatore e i suoi genitori ritenuti responsabili della società N&N che ne gestiva in parte i diritti, con l'accusa di corruzione tra privati e frode per il contratto firmato nel 2013 tra il calciatore e il Barcellona.

Durante il trasferimento del giovane Neymar dal Brasile alla Spagna, la DIS possedeva il 40% dei diritti del calciatore e ha sempre sostenuto che il nuovo contratto fosse stato firmato alle sue spalle senza che le fosse stato mai pagato l'emolumento che le spettava. Ne nacque un procedimento legale in cui la società DIS aveva chiesto anche gli arresti per i sospettati, incluso lo stesso Neymar, e pretendeva un risarcimento complessivo vicino ai 150 milioni di euro. Alla fine, nessuna delle richieste della DIS è stata avallata dal tribunale di Barcellona che ha scagionato dalle accuse tutti gli imputati: "Non è stato dimostrato che ci sia stato un contratto falso o che si sia voluto danneggiare il gruppo DIS".
La sentenza di assoluzione era nell'aria anche perché, nel corso del dibattimento, la stessa DIS aveva più volte abbassato le proprie pretese fino a non ottenere alcunché di quanto richiesto, ritirando tutte le accuse più gravi: "La Giustizia spagnola, quindi, si allinea alla stessa conclusione già raggiunta dalla FIFA e dalla Corte Arbitrale dello Sport (TAS) – si legge nelle motivazioni della sentenza – due tra i massimi organi calcistici, che hanno già espresso e riconosciuto la legittimità del trasferimento, in una decisione ritenuta già definitiva".