Newcastle umiliato in Australia, sconfitto 8-0 da una squadra locale: “È stata una follia”
Il Newcastle è stato messo completamente in imbarazzo in Australia nel corso di una tournée organizzata mesi fa dal club. Appena 5 giorni dopo la fine della Premier League la squadra è infatti volata a Melbourne giocando prima un'amichevole col Tottenham il 22 maggio e poi ieri notte contro la squadra dell'A-League All Star. Ebbene gli inglesi sono stati umiliati completamente perdendo con il punteggio clamoroso di 8-0 al Marvel Stadium. Un risultato assolutamente inaspettato per la squadra inglese.
L'allenatore del Newcastle Eddie Howe ha espresso la sua mancanza di entusiasmo durante la settimana all'idea di fare il lungo viaggio in Australia così presto dopo la fine della Premier. E infatti appena cinque giorni dopo aver giocato l'ultima partita di campionato, i suoi Magpies hanno giocato come una squadra che non vedeva l'ora di tornare a casa. Il Newcastle ha schierato una squadra molto più inesperta di quella che ha battuto il Tottenham ai rigori. Escludendo il quarto portiere Gillespie, l'età media della formazione titolare era infatti di 19,5 anni.
Ai Magpies mancavano diversi giocatori esperti della loro squadra come Alexander Isak, Kieran Trippier, Bruno Guimaraes, Miguel Almiron, Fabian Schar, Sean Longstaff, Anthony Gordon, Martin Dubravka e Dan Burn. E così agli australiani sono bastati solo 9 minuti per portarsi subito sul punteggio di 3-0. La squadra All-Stars ha giocato una partita come se fosse tutt'altro che un'amichevole e hanno dato il massimo fin dal primo minuto. Un atteggiamento legittimo che ha finito per per umiliare completamente il Newcastle.
Il tour in Australia sin dal primo momento, come scrive la BBC, era stato definito "follia" dall'ex attaccante dell'Inghilterra e del Newcastle Alan Shearer. "È stata dura per i nostri giovani ragazzi – ha detto poi Howe – Probabilmente si vede il divario tra esperienza e gioventù". Il tecnico del Newcastle ha poi aggiunto: "Non penso che potessero giocare gli elementi della prima squadra soprattutto se si combina il tempo di viaggio che abbiamo avuto e il breve tempo tra una partita e l'altra, era un rischio troppo grande di infortuni e noi non potevo permettermelo".