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Nessuna punizione per gli insulti razzisti a Koulibaly (per ora): indagini sul ruolo dell’Atalanta

Il Giudice Sportivo non ha punito gli insulti razzisti che hanno colpito Koulibaly e Anguissa a Bergamo e ha disposto un supplemento di indagine a cura della Procura Federale.
A cura di Vito Lamorte
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Gli insulti razzisti contro Kalidou Koulibaly e Zambo Anguissa al termine di Atalanta-Napoli sono stati presi in esame dal Giudice Sportivo ma, per ora, non è arrivata nessuna sanzione. Il dott. Gerardo Mastrandrea ha deciso che ci sarà un supplemento d'indagine da parte della Procura FIGC per decifrare alcune situazioni e per stabilire in che grado la società bergamasca sta collaborando per trovare i responsabili.

Questo il comunicato ufficiale: "Il Giudice sportivo, con riserva di assumere le decisioni di competenza in relazione ai cori discriminatori di matrice razziale da parte di alcuni sostenitori della curva nord Pisani in prossimità del tunnel che conduce agli spogliatoi nei confronti dei calciatori Kalidou Koulibaly e Andre Franck Zambo Anguissa (Soc. Napoli) segnalati dai collaboratori della Procura Federale, dispone, a cura della medesima Procura Federale, un supplemento di accertamento istruttorio che specifichi nel dettaglio la collaborazione della Società Atalanta per l’individuazione dei responsabili, acquisiti se del caso elementi dai responsabili dell’Ordine pubblico".

Il club orobico nelle ore successive ai tristi episodi del Gewiss Stadium aveva emesso un comunicato per dire "che ogni comportamento non in linea con i principi di civiltà ed educazione, da sempre perseguiti da questo club, sarà osteggiato con forza". Inoltre l'Atalanta ha, inoltre, fatto sapere: "Non vogliamo, e lo sottolineiamo, dare visibilità a soggetti che nulla hanno a che fare con il nostro ambiente e, pertanto, senza clamori né generalizzazioni, agiremo nelle sedi competenti affinché l’immagine del club e della città di Bergamo siano tutelate".

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In pratica il Giudice Sportivo ha chiesto alla Procura un supplemento d'indagine per dare modo all'Atalanta di collaborare per l'individuazione dei responsabili di atti discriminatori.

Nelle scorse ore anche il capitano della Dea, Marten de Roon, aveva espresso la sua vicinanza a Koulibaly per i cori discriminatori ricevuti domenica con un tweet: "Mi rattrista ancora che ci sia razzismo nel calcio A nome di tutti i VERI tifosi dell'Atalanta e dei bergamaschi, vorrei scusarmi con Koulibaly".

Anche la Federazione senegalese ha preso le difese del suo capitano e ha pubblicato molto duro sui fatti di Bergamo: "Fedeli alle loro tristi abitudini, alcuni tifosi bergamaschi dell'Atalanta hanno mostrato ancora una volta la loro pochezza umana, pronunciando insulti spregevoli e razzisti rivolti al nostro capitano e leader Kalidou Koulibaly. Questi idioti senza cervello non devono avere posto in uno stadio. Forza Kalidou, il popolo senegalese ti sostiene con tutto il cuore e si presenta come un solo uomo per essere orgoglioso del tuo coraggio, del tuo coraggio, della tua esemplarità e della tua appartenenza alla nostra razza e al nostro paese. Il Senegal e l'Africa sono orgogliosi di te".  

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