Nessun danno al cuore, Eriksen giovedì potrebbe tornare allo stadio: “È un resuscitato”
La degenza di Christian Eriksen al 14simo piano del Rigshospitalet, l'ospedale di Copenaghen dove è ricoverato da sabato sera in seguito al malore accusato durante Danimarca-Finlandia, va avanti senza che si evidenzino problematiche ulteriori: occorreranno esami molto approfonditi per individuare il motivo dell'arresto cardiaco del giocatore danese e soprattutto valutare l'entità della patologia sottostante, ai fini di un possibile – ma ad ora lontano – ritorno in campo.
Tuttavia i primi accertamenti eseguiti nella struttura di eccellenza della capitale hanno dato un primo esito confortante: Eriksen – svela ‘Repubblica' – non ha riportato danni al cuore, il che ovviamente tiene viva in lui la volontà già espressa di tornare a giocare. Il centrocampista dell'Inter sarà dimesso tra oggi e domani, e potrebbe essere assistere giovedì a Danimarca-Belgio, in quello stesso stadio dove stava per morire ed invece è letteralmente nato una seconda volta.
"Resuscitato", è il termine che usa Roberto Corsetti, tra i più noti cardiologi italiani dello sport e direttore del Centro Medico B&B di Imola: "Eriksen è vivo per miracolo. Un miracolo reso possibile da un protocollo medico e organizzativo esemplare sul campo, dalla bravura del suo capitano Kjaer, che gli ha spostato la lingua per farlo respirare. Ma anche dalla risposta positiva del suo cuore a massaggio e defibrillazione: non sempre è così, purtroppo. La felicità non deve farci sottovalutare la gravità del fatto: Christian è un resuscitato".
"Sono quasi certo che la causa dell'arresto cardiaco sarà individuata – spiega Corsetti al ‘Corriere della Sera' – Ma in questo momento trovo fuori luogo parlare di ritorno alle competizioni: Eriksen è risuscitato dalla morte. Gli auguro di tornare a giocare, ma dietro quanto gli è successo c'è una ragione scatenante molto seria e il compito dei medici è di metterlo in condizione di avere una vita lunga e serena".