Nella notte più bella la maledizione della ‘9’ si abbatte sul Milan: al Wanda si ferma Giroud
La vittoria al Wanda Metropolitano sta ancora facendo sognare il popolo rossonero. L'1-0 siglato da Messias ha lasciato intatte le speranze di una qualificazione agli ottavi di finale che appare sempre improbabile ma meno impossibile. Merito del successo contro i Colchoneros e del contemporaneo vittorioso match contro il Porto da parte del Liverpool. Due risultati che dovevano verificarsi per lasciare spazio a nuove speranze per gli ultimi 90 minuti e che si sono puntualmente verificati. Per la gioia incontenibile di giocatori, tecnico e tifosi che, però, devono anche registrare una nota più che dolente.
Se sul fronte risultati il Milan non può recriminare nulla in questa stagione in cui è partito a mille in campionato e ha colto anche la prima vittoria in Champions League proprio nel momento più delicato del Girone, sul lato giocatori, per i tanti e assidui impegni ravvicinati, si sta verificando più di un semplice problema. Da inizio stagione, infatti, Stefano Pioli non ha mai potuto contare su una rosa al completo e fino a fine anno la situazione non sembra avere alcun presupposto perché cambi.
Tutto ciò contribuisce ad alzare l'asticella della difficoltà: in campionato il Milan dovrà prontamente rispondere al primo ko, subito a Firenze, pensando anche all'ultimo impegno di Champions a San Siro, contro il Liverpool. Che potrebbe regalare un sogno solamente in caso di vittoria. Ci si giocherà il tutto per tutto, quindi, senza alibi o seconde possibilità e il Milan lo farà – nuovamente – con i cerotti, non presentandosi nella migliore delle condizioni.
L'attacco è il reparto che preoccupa maggiormente perché è proprio lì che ciclicamente si stanno registrando i maggiori problemi. Ad inizio stagione non era disponibile Ibrahimovic che poi ha lentamente – e al momento – pienamente recuperato. Poi, è stato il turno di Rebic che si è fermato e che non rientrerà se non nel 2022. In mezzo, i problemi di Giroud tra acciacchi e Covid, fino all'ultimo stop arrivato proprio al Wanda Metropolitano.
Il francese si è fermato al 66′ minuto, per fare entrare Ibrahimovic in una staffetta possibile ma non del tutto preventivata e automatica soprattutto per centellinare forze e muscoli dello svedese che a 40 deve fare i conti con l'età e la condizione fisica. La prima diagnosi rivolta alle condizioni dell'ex Chelsea, parla di un problema al flessore sinistro che potrebbe tenerlo fermo per circa un mese: praticamente, il Milan rischia di perderlo fino a gennaio. Una tegola pesantissima per Pioli che si ritrova con il solo Leao, il portoghese costretto sempre più ad un minutaggio altissimo, e Ibrahimovic con quest'ultimo che non dà garanzie per potere affrontare tutti gli impegni così ravvicinati.
Un problema che si sta verificando con costanza nel Milan e che sta mettendo in difficoltà il tecnico che ha sempre ovviato affondando le dita in una rosa che, se non eccezionale, sicuramente a totale disposizione della causa rossonera. Ma se è vero che in attacco un paio di giovani ci sono, tra Leao, Pellegri e Maldini, è pur vero che questa problematica poteva anche essere preventivabile: Ibrahimovic, Rebic e Giroud fanno una media di 34,3 anni d'età. Un po' troppi per poter sperare che possano giocare ad un ritmo di una partita ogni 3/4 giorni.