Nel PSG c’è un mondo nascosto, spuntano gli audio: “È una pazza, lo ha fatto con molti altri”
Un vero e proprio giallo, dalle sfumature Bleus e rosa, che si arricchisce ogni settimana di nuove puntate. Sono passati tre mesi dall'aggressione di Kheira Hamraoui, la calciatrice del PSG presa a sprangate sulle gambe dopo una cena con alcune compagne di squadra, e gli inquirenti sono ancora alla ricerca della verità. Un episodio che ha scatenato un effetto domino scoperchiando un vero e proprio vaso di Pandora all'interno del club, con il coinvolgimento anche a quanto pare di altri calciatori e calciatrici della nazionale francese, e dell'ex ds del Barcellona Abidal. E ora spunta il nome anche di Kimpembe, con le acque che diventano ancora più torbide.
Ha rischiato grosso Kheira Hamraoui nella notte tra il 4 e il 5 novembre, quando ha ricevuto dei colpi violentissimi sulle gambe che le sono costati diversi punti di sutura e contusioni. La polizia ha subito arrestato Amina Diallo, la compagna di squadra di Kheira che era con lei, e che è stata sospettata come l'organizzatrice dell'agguato. Dopo poche ore però la calciatrice è stata liberata e completamente scagionata, con la pista delle ruggini interne allo spogliatoio subito abbandonate dagli inquirenti. Lente d'ingrandimento invece su un'altra situazione molto "calda", anche alla luce di quanto urlato dagli aggressori, ovvero "così andiamo a letto con gli uomini sposati?": una possibile aggressione legata a motivi passionali.
A seguito delle indagini si è scoperto che la Hamraoui ex Barcellona, aveva una relazione extra-coniugale con il suo ex dirigente Eric Abidal. La donna infatti aveva una scheda telefonica intestata all'ex terzino che ha poi ammesso la liaison con la centrocampista. Una situazione che ha spinto la moglie di Abidal Hayet a chiedere il divorzio, nonostante il mea culpa del marito. Anche l'ormai quasi ex signora Abidal è stata ascoltata dagli inquirenti ai quali ha confermato di non sapere nulla dell'aggressione, e di non avere il minimo legame con la stessa, essendo venuta a conoscenza della tresca solo dopo.
La stessa Hayet nella sua ultima intervista ha definito la Hamraoui come "malvagia", sottolineando il suo "comportamento strano" con gli uomini. Come confermato da Romain Molina, giornalista d'inchiesta molto noto in terra transalpina, ci sarebbero stati diversi contatti all'interno dello spogliatoio del PSG, con argomento i comportamenti della Hamraoui. In particolare alcune giocatrici avrebbero telefonato ai colleghi maschi, per rivelare alcuni dettagli anche scabrosi sulla vita fuori dal campo di Kheira. In una di queste sarebbero stati offerti dettagli su una festa organizzata in casa di Kimpembe, in cui la calciatrice tutt'altro che sobria sarebbe caduta, prima di vomitare.
Ma cosa c'entra Kimpembe in questa storia? A quanto pare anche il difensore campione del mondo ha avuto una relazione con la Hamraoui. Il tutto però sarebbe avvenuto dopo la conclusione del suo matrimonio, al contrario di Abidal. A ulteriore conferma di questo c'è un audio che è finito sui social, e che sembra essere stato realizzato proprio da Kimpembe. Nella registrazione quello che sembra essere il centrale francese accusa la giocatrice: "È una grande pazza! Ha iniziato ad inventare storie pazze per me, certo ho fatto un pasticcio con lei, ma è una psicopatica". E il presunto Kimpembe spiega che lui e Abidal non sono gli unici coinvolti in questa vicenda, allargando il giro anche alla nazionale: "Abidal non è l'unico. Lo ha fatto con molti altri. Lo ha fatto con i giocatori della squadra francese. Oggi la verità sta venendo alla luce ed è un bene. Pagherà per tutto quello che ha fatto".
La vicenda dunque rischia di trasformarsi in una bomba ad orologeria, anche perché stando a quanto anticipato da Molina potrebbero esserci nuovi audio compromettenti se non dal punto di vista penale, quanto da quello morale. Le autorità dal canto loro anche alla luce della molteplice versione dei fatti offerta dalla Hamraoui, hanno capito che c'è qualcosa di strano dietro: non si nega la veridicità dell'aggressione, ma ci sono molti dubbi sulle conseguenze della stessa e sulle cause. In questo scenario il Psg finora si è comportato in maniera tutt'altro che da top club: in primis non ha mai garantito supporto alla Diallo ingiustamente arrestata e poi scagionata, e poi ha dato l'impressione di non aver gestito al meglio lo spogliatoio maschile e quello femminile, con l'unica preoccupazione che è stata quella di non far uscire il nome di Kimpembe, che ovviamente poi è trapelato comunque.