Nel Liverpool esplode un caso tra Salah, Klopp e la fascia da capitano
Anche le migliori coppie possono attraversare momenti di crisi. Un po' quello che sta accadendo a Mohamed Salah e il Liverpool, dopo aver vinto tutto insieme, divertendosi come nessun altro al mondo nelle ultime due stagioni. E come spesso accade in questi casi, tutto nasce da un episodio apparentemente insignificante, che rischia di ingigantirsi e diventare qualcosa di più serio.
L'antefatto è la partita di Champions League contro il Midtylland. Il Liverpool è già qualificato agli ottavi e si presenta con una formazione zeppa di seconde linee. C'è da assegnare la fascia da capitano e Jurgen Klopp decide di metterla sul braccio di Trent Alexander-Arnold, una vita nel Liverpool. Salah non la prende bene. Pochi giorni più tardi, sulle pagine di ‘As' renderà pubblico il suo malumore per la scelta di Klopp.
"Sono molto deluso perché mi aspettavo di essere scelto come capitano. Ma è stata una decisione del manager, quindi la accetto".
Parole che non sono passate inosservate in Inghilterra, al punto da costringere Jurgen Klopp a spiegare com'è avvenuta la scelta e per quale motivo non sia stato scelto Salah.
"La regola è che qui abbiamo un comitato dei calciatori, formato da Henderson, Milner, van Dijk e Wijnaldum. Loro sono i quattro capitani. In loro assenza, la fascia va al giocatore con maggiore militanza nel Liverpool a livello professionale. E secondo me toccava ad Alexander-Arnold. Poi mi è stato detto che, in base a quel criterio, doveva andare ad Origi. Ho sbagliato".
Klopp e Salah hanno già avuto un confronto, che non è andato secondo i piani.
"Ho parlato con Salah e mi sono reso conto di come non fossi stato abbastanza chiaro. Lui ha rilasciato quell'intervista perché era deluso. Non è un problema per me, non l'ho fatto di proposito. Ma se ho fatto un errore, è stato non scegliere Origi come capitano".
In Inghilterra si parla già di una possibile separazione, nata da un piccolo episodio ma diventata un casi di proporzioni internazionali: nato in Inghilterra mediante un'intervista rilasciata in Spagna da un calciatore che in Egitto è visto come un eroe nazionale. E Klopp, con la sua solita schiettezza, ha già lasciato intendere che non si strapperà i capelli in nessun caso: "Per me è un giocatore importante, questa storia intorno a lui non lo è. Ma non costringeremo mai nessuno a restare".