Negato ad Eriksson il desiderio di spargere le sue ceneri nel lago che amava: “Non ci è stato permesso”
Sven-Goran Eriksson aveva espresso un ultimo desiderio, da esaudire dopo la sua morte, avvenuta a 76 anni lo scorso 26 agosto a causa del tumore al pancreas che lo aveva colpito: l'ex allenatore di Roma, Fiorentina, Sampdoria e Lazio (con cui vinse lo Scudetto nel 2000) aveva chiesto che le sue ceneri venissero sparse nell'amato lago Fryken, in Svezia, vicino sia alla sua cittadina natale Sunne che all'altro posto dov'era cresciuto, Torsby, nella contea di Varmland. Due piccoli centri abitati immersi nella natura, dove ci si conosce tutti e dove tutti da lontano hanno seguito la meravigliosa carriera nel calcio di Svennis. È lì che venerdì scorso si sono svolti i funerali di Eriksson ed è lì – nelle acque fredde e cristalline di quel lago – che si pensava venissero sparse le sue ceneri. Invece il permesso è stato negato, come reso noto dall'agente del tecnico,Bo Gustavsson: "Non ci è stato permesso di spargere le sue ceneri nel lago Fryken".
Eriksson era un cittadino del mondo, lo svedese ha allenato ovunque, oltre che in Italia: dall'Inghilterra – dove è stato anche CT della nazionale – al Messico, dalla Costa d'Avorio alla Thailandia, dalla Cina alle Filippine. Ma aveva sempre conservato un legame fortissimo con le sue radici ed era stato esplicito sulla sua volontà dopo che fosse morto: restare a "dormire" per sempre in quell'angolo di paradiso che per lui er il lago Fryken.
L'ultimo desiderio negato a Eriksson: "Qui le mie ceneri possono essere gettate nell'acqua"
"È un posto meraviglioso. Ti rende calmo, mi rende calmo – aveva detto in un documentario – Mio padre è cresciuto sotto la montagna. Se guardi dritto davanti a te c'è Torsby, dove sono cresciuto, e nella direzione opposta c'è Sunne, dove sono nato. Ho sempre pensato che fosse un buon posto dove dormire. Qui le mie ceneri possono essere gettate nell'acqua. Mi sento a casa".
Un desiderio che tuttavia si è scontrato col fermo rifiuto opposto dalle autorità locali, che hanno proibito alla famiglia di Eriksson di spargere le sue ceneri nel lago da lui tanto amato. L'urna contenente le sue ceneri verrà invece sepolta in un luogo segreto.