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Nedved sa cosa manca alla Juventus e individua il problema: “Con loro in campo era più facile”

Il vicepresidente della Juventus Pavel Nedved in occasione della sfida col Torino ha parlato dei mali bianconeri, sottolineando anche i punti deboli.
A cura di Marco Beltrami
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Sono stati giorni complicati per la Juventus quelli di avvicinamento al derby contro il Torino. Tutti sul banco degli imputati in casa bianconera, a detta del presidente Agnelli, che ha "scaricato" le responsabilità di Allegri chiedendo all'intero gruppo un repentino cambio di rotta. Dopo il mini-ritiro e le indiscrezioni su uno spogliatoio tutt'altro che compatto, finalmente è arrivato il momento del ritorno in campo. Prima del fischio d'inizio del match, ai microfoni di DAZN è intervenuto Pavel Nedved.

Il vice-presidente della Juventus e grande gloria, ha parlato del momento della squadra. Impossibile non evidenziare le problematiche interne, che hanno spinto lo staff tecnico a puntare sul ritiro. Di certo una decisione che non è stata digerita di buon occhio dai calciatori che comunque hanno dovuto fare di necessità virtù. Nedved infatti scherzando a distanza con gli opinionisti Barzagli e Tiribocchi ha dichiarato: "Loro sanno quanto sia bello andare durante la stagione in ritiro. A nessuno piace, siamo in una situazione complicata, anche tanto, ma vogliamo reagire tutti insieme. Siamo tutti uniti, sia la dirigenza che l’allenatore e i giocatori. Vogliamo cominciare da questa sera".

Nedved e la dirigenza prima di Toro Juve
Nedved e la dirigenza prima di Toro Juve

Ma cosa è mancato alla Juventus? Questione di personalità? Sicuramente le parole di Agnelli hanno scosso tutto il gruppo. Per Nedved in questa squadra manca comunque uno zoccolo duro, composto da calciatori italiani: "Sentiamo la pesantezza della maglia, del momento, delle parole del nostro presidente che mi hanno toccato e ci hanno toccato. Bisogna reagire tutti insieme. Problema di personalità? Da una parte è vero, quando c’era un gruppo italiano tutto era molto più facile, ora giocano uno o due italiani in quasi tutte le squadre e questa è una cosa preoccupante. Bisogna reagire come squadra e non come singoli".

Di certo dunque la società e lo staff tecnico hanno dovuto metterci del loro per blindare lo spogliatoio, e sigillarlo dalle negatività provenienti dall'esterno: "Arriva tantissima negatività dall'esterno e noi abbiamo cercato di farli stare tranquilli. Bisogna avere cuore caldo e mente fredda. Allegri a rischio? La strada è lunga, non è solo questa partita".

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