Nedved riaccende l’eterna sfida della Juve: “Alcuni non hanno vinto nulla in dieci anni”
Due giorni a Juventus-Roma, una sfida fondamentale per scoprire finalmente il ruolo dei bianconeri e anche dei giallorossi, in questo campionato. La squadra di Allegri arriva a questa gara dopo tre vittorie consecutive e vorrà vincere ancora sperando che davanti qualcuno si fermi. Squadre citate esplicitamente da Pavel Nedved, vicepresidente della Juventus, ospite al Salone del Libro di Torino in occasione della presentazione del libro di Tuttosport “La casa della Juve” (dedicato all’Allianz Stadium) e scritto dal giornalista Guido Vaciago.
L'occasione per affrontare diversi temi, ma soprattutto ribadire come negli ultimi anni, nonostante alcune sconfitte e delusioni cocenti, la Juventus abbia sempre portato a casa titoli. Fino allo scorso anno, quando con Pirlo non è arrivato l'ennesimo scudetto vinto poi dall'Inter. "Siamo stati criticati per i risultati ma spero che tutti si siano accorti che in due anni abbiamo portato a casa uno scudetto e due coppe – afferma con forza Nedved – Mentre gli altri in 10 anni non hanno vinto niente. Ma siamo abituati, alla Juve non bisogna avere paura". Ogni riferimento è puramente casuale, ma è chiaro che la stoccata alle milanesi sia abbastanza palese.
Già nel 2016 Nedved non perse occasione di lanciare una stoccata non indifferente all'Inter e a Mourinho: "Lo Special One mi voleva e l'avrei seguito ovunque ma non all'Inter – raccontò l'attuale vicepresidente bianconero a iDNES.cz – Io non avrei mai accettato di vincere lo scudetto di cartone". Più recente invece il botta e risposta tra Nedved, suo figlio e Materazzi: "Mio figlio è passato dalle medie all’università e lo Scudetto è ancora nostro – affermò prima della risposta di Materazzi su Instagram – Gli auguriamo tutti di poter vedere VINCERE anche la Champions prima che finisca gli studi, se la merita. I miei figli hanno visto vincere la Champions e il MONDIALE che facevano l’ASILO e le ELEMENTARI".
L'intervento di Nedved anche su temi legati alla stretta attualità
Un modo per accendere la corsa al campionato e anche la sfida contro una Roma che arriverà all'Allianz Stadium con la consapevolezza di avere un gruppo forte e un allenatore che sa come battere la Juventus, visti i trascorsi di Mourinho negli anni passati tra Inter e Manchester United. Nedved approfitta di questo evento anche per ringraziare la Juventus: "Sono qui da 20 anni e mi considero uno straniero ‘che è stato adottato'.
Ringrazio tutto il popolo juventino e la famiglia Agnelli". A proposito dello Stadium, Nedved è anche tornato sulla questione Maignan e i vergognosi insulti razzisti a lui rivolti prima di Juventus-Milan: "L’espulsione del tifoso è la strada giusta – ha detto – Noi abbiamo un impianto con grande tecnologia e tante telecamere, dovrebbero farlo tutti, è il minimo nel mondo di oggi".
Il progetto Juve è cambiato e Nedved l'ha ribadito anche in questa occasione: "Abbiamo cambiato ma non dobbiamo fermarci dopo un primo assestamento – ha detto – Il nostro progetto è ancora al principio, questa è solo una base di partenza. Dobbiamo aggiungere tante altre cose". Nessuna promessa particolare ai tifosi ma una sola e unica certezza: "Presente e futuro sono della Juve"