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Nedved orgoglio Juve: “Mio figlio dalle medie all’università e lo Scudetto è ancora nostro”

Pavel Nedved, vice presidente della Juventus, nel corso dell’intervista rilasciata a DAZN, ha ribadito come non abbia scaturito alcun effetto il fatto di dover rincorrere un’altra squadra nella lotta scudetto, ma ha voluto ribadire un concetto: “Mio figlio era alle medie e ora guida la macchina ed è all’università e lo Scudetto è ancora nostro”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Pavel Nedved ha toccato tanti argomenti nel corso della sua lunga intervista rilasciata a DAZN ai microfoni di Pierluigi Pardo. Il vice presidente della Juventus, oltre a ribadire la sua totale fiducia ad Andrea Pirlo, confermare la permanenza di Cristiano Ronaldo e auspicarsi un ritorno in campo a stretto giro di Paulo Dybala (senza nascondere i dubbi sul suo futuro) ha parlato soprattutto degli obiettivi e dell'attuale stagione dei bianconeri. Un'annata contrassegnata dalla probabile mancata conquista dello scudetto e dall'eliminazione in Champions contro il Porto.

Nedved ha ribadito come, dover essere costretti ad inseguire, non provochi "alcun effetto" al club e alla squadra dopo così tanti anni di vittorie consecutive del campionato. "Mi fa effetto vedere dopo 3000 e passa giorni lo scudetto sulla maglia della Juve – ha detto – Mio figlio andava alle medie, ora guida la macchina e va all’università e lo scudetto è ancora nostro". Una frase che evidenzia come il progetto Juve abbia funzionato al meglio negli ultimi anni e che una flessione oggi, dopo un robusto ricambio di gestione tecnica e giocatori, sia del tutto normale.

Nedved fissa gli obiettivi della Juventus in questi ultimi 2 mesi

La Juventus infatti arriva da ben 9 scudetti consecutivi conquistati nelle ultime 9 stagioni. Una continuità assolutamente da record raggiunta con tre allenatori in panchina: Antonio Conte, Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri. Con Andrea Pirlo probabilmente i bianconeri non riusciranno a vincere lo scudetto ("siamo orami oltre i 10 punti") ma dovranno pensare a raddrizzare una stagione che Nedved ha definito altalenante ("mai riusciti ad andare oltre 3 vittorie di fila ed è un dato che ci dice molto"):

"Dobbiamo raggiungere quelli avanti e nei prossimi due mesi dobbiamo chiudere di più a ognuno di noi". Un obiettivo comune che si sono dati sia la squadra che la società, ancora scottata comunque dall'eliminazione in Champions contro il Porto: "Era una squadra alla portata della Juve e noi contro di loro abbiamo sbagliato tre tempi su quattro – ha sottolineato Nedved – Non abbiamo giocato da Juve e quindi giusta l'eliminazione anche se siamo delusi e amareggiati".

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