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Ndlovu si rifiuta di pagare 1600 euro di alimenti per due figli: “Ne ho altri 11 da mantenere”

L’ex bomber Peter Ndlovu, leggenda del calcio africano, deve fare i conti con una vicenda legale particolare dopo le accuse della madre dei suoi due figli.
A cura di Marco Beltrami
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Nella sua carriera Peter Ndlovu ha collezionato tante battaglie sportive in campo, ma questa volta la partita più importante si è giocata in tribunale. L'attaccante africano che ha lasciato un segno indelebile nella storia del massimo campionato inglese si è presentato davanti all'Alta Corte di Johannesburg (Sudafrica) per fronteggiare le accuse mossegli dalla madre di due dei suoi tantissimi figli.

Peter Ndlovu è una vera e propria leggenda dello Zimbabwe. Questo attaccante cresciuto in patria, ha trovato poi fortuna in Inghilterra, vestendo le casacche di Coventry, Birmingham, Huddersfield e Sheffield prima di chiudere in Sudafrica. E oltremanica ha lasciato il segno diventando il primo calciatore africano a giocare e segnare nella Premier League, nel 1992.

Memorabile una sua tripletta ad Anfield in un match contro il Liverpool. Con la sua nazionale ha collezionato 100 presenze segnando 38 reti, e per questo è considerato sia il calciatore più rappresentativo che il miglior realizzatore. Nel 2012 ha rischiato seriamente di morire in un incidente stradale in cui purtroppo ha perso la vita suo fratello.

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Il giocatore ha sostenuto davanti al giudice di non poter pagare gli alimenti che gli vengono chiesti per i due figli, perché sta già versando il necessario per il mantenimento di ben altri 11 figli. Queste le sue parole: "Ho 13 figli, inclusi questi. Sono obbligato a contribuire e ad occuparmi del mantenimento di tutti i miei figli". Entrando nello specifico ha poi dato la sua versione: "Non mi ha informato delle gravidanze o dei parti successivi. L'ultima volta che ho sentito parlare dei bambini è stato quando ha avviato un processo del mantenimento dei figli contro di me nel 2016. Non c'è comunicazione, relazione o contatto tra me e lei. Non ho contatti con entrambi perché la loro madre mi ha negato l'accesso a loro".

La signora chiede a Ndlovu 1.600 euro al mese. Una cifra che a detta dell'ex bomber che ha intrapreso una carriera da imprenditore non è nella sua disponibilità: "Guadagno uno stipendio mensile che viene utilizzato per le mie spese di vita, bisogni e responsabilità, nonché per contribuire alle spese dei miei dipendenti e altri obblighi. Semplicemente non posso permettermi una detrazione di 1.600 euro al mese dal mio stipendio". Come è andata a finire? Il ricorso presso l'Alta Corte di Johannesburg ha stabilito che l'ex calciatore debba pagare 641 euro al mese alla madre dei suoi due figli.

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