“Nazionale massacrata per un rigore”: Allegri difende il risultato contro gli ‘scienziati del calcio’
Massimiliano Allegri in Lazio-Juventus ritroverà da avversario quel Maurizio Sarri che lo sostituì sulla panchina bianconera. Un'occasione troppo ghiotta per non tornare in conferenza stampa sulla diatriba infinita risultati-gioco, di cui i due allenatori sembrano essere i principali rappresentanti. Max oltre a sottolineare la bravura del collega, con belle parole ("Ha vinto l’ultimo Scudetto, ha fatto un buon lavoro ed è un ottimo allenatore, lo dimostrano i risultati che ha fatto e le vittorie che ha ottenuto dove è andato"), ha evidenziato ancora una volta quanto alla fine il risultato influisca anche sull'analisi delle prestazioni. Per questo ha citato anche l'esempio della Nazionale di Roberto Mancini.
Dalle stelle alle stalle. In poche settimane è cambiato tutto per gli azzurri campioni d'Europa ritrovatisi a dover affrontare lo sbarramento dei playoff per accedere ai Mondiali. Allegri ha sottolineato come sono cambiate, in termini di giudizi, le cose per un'Italia che alla fine è stata beffata dalla Svizzera anche per l'episodio sfortunato del rigore fallito da Jorginho: "Il giudizio su ogni partita per gli addetti ai lavori è rivolto la risultato. La Nazionale dopo un ottimo Europeo. Prima tutti quelli che pontificavano, che a me piace ascoltare, non gli davano un euro e pensavano non si qualificasse nemmeno. Poi ha vinto l’Europeo e la Nazionale è diventata… Per un rigore sbagliato, è una settimana che li massacrano".
Da parte di Allegri, che predica dunque equilibrio, fiducia massima nel lavoro di Roberto Mancini e grande ottimismo: "Io credo che Mancini abbia fatto un grande lavoro con risultato straordinario, ma nei giudizi ci vuole equilibrio. Ci sono anche gli imprevisti. L’Italia alla fine andrà ai Mondiali e nei momenti di difficoltà ne verrà fuori. Quando dico queste cose vengo un po’ criticato, ma alla fine oltre alle belle giocate conta il risultato e ci sono tanti modi per vincere".
E a proposito degli ‘scienziati del calcio', ovvero quelli contro cui si tolse qualche sassolino all'epoca del suo addio alla Juventus, Allegri torna alla carica ribadendo la sua filosofia: "Il calcio secondo me è uno spettacolo, un’arte fatta dai giocatori. Ci restano impresse le loro giocate, anche se è normale che l’allenatore deve dare organizzazione e idee. Deve mettere i giocatori nella migliore condizione per giocare. Il calcio è opinabile. Tutto è un imbuto: si parla e si parla, ma alla fine quello che fa la differenza è se vinci o perdi. Le chiacchiere non contano"
Tornando invece sulla partita, Max non ha svelato nulla sulle possibili scelte di formazione, anche perché i sudamericani sono praticamente tornati ieri sera tardi. Le condizioni di Dybala saranno valutate nelle prossime ore, e non è da escludere anche uno stop. Chi ci sarà sicuramente invece è Kean recuperato: "Ho visto solo gli Europei perché i sudamericani sono arrivati tardi con gli aerei. Qualcuno ha recuperato, ma vediamo oggi. Non so nemmeno sulla formazione, chi verrà a Roma. Dybala proverà a fare allenamento, è una settimana che non fa allenamento. Lui vuole essere a disposizione, ma abbiamo tante partite. Anche se non ha niente a livello strumentale, il polpaccio può essere pericoloso. Kean, sta bene e ci sarà".