Nasi possibile presidente della Juve, Agnelli rischia di perdere tutto: “Chi lo dice mi porta bene”
Quanto più in alto sei, tanto più dolorosa sarà la caduta. E Andrea Agnelli, nel neonato e subito morto progetto della Superlega, era uno dei boss, uno di quelli che più aveva impegnato non solo il nome della Juventus, ma anche il suo. Se non di più il suo. Dopo una serata e una nottata segnata dalle defezioni prima delle squadre inglesi e poi via via di Inter, Milan e Atletico Madrid, il progetto del "nuovo calcio" che avrebbe dovuto salvare se non il mondo almeno le casse dei ‘fondatori' è penosamente naufragato.
Anche la Juve alla fine si è arresa e ha diffuso in mattinata un mesto comunicato in cui "pur rimanendo convinta della fondatezza dei presupposti sportivi, commerciali e legali del progetto, ritiene che esso presenti allo stato attuale ridotte possibilità di essere portato a compimento nella forma in cui è stato inizialmente concepito". Assieme al Real Madrid dell'altro capo ‘rivoltoso' Florentino Perez, è proprio il club bianconero a rimanere col cerino più scottante in mano. Con tutte le conseguenze che questo può significare. Anche per lo stesso Agnelli.
Nelle ultime ore, infatti, hanno ripreso vigore le voci su un possibile avvicendamento alla presidenza della Juventus: il sostituto del 45enne figlio di Umberto sarebbe suo cugino Alessandro Nasi, vice presidente della finanziaria Exor, la holding di casa Agnelli, presieduta da John Elkann. Torinese, un anno in più di Andrea, Nasi è anche presidente di Comau, industria di robotica che fa parte del gruppo Stellantis. Molto schivo, è balzato agli onori delle cronache per essere diventato il nuovo compagno di Alena Seredova dopo la separazione da Buffon.
Nasi si è costruito negli anni grande stima, non solo in famiglia – si era parlato di lui per un possibile ruolo alla Ferrari – ed è una figura che consentirebbe una transizione ‘morbida' lasciando tutto tra le mura avite. A lui spetterebbe il compito di rilanciare non solo sportivamente la Juventus, ma anche sul piano finanziario, dovendo trovare altrove quegli introiti che Agnelli sperava di recuperare dalla Superlega per dare ossigeno alle casse bianconere.
Il ‘restyling' peraltro non riguarderebbe solo la poltrona di numero uno, ma anche altre figure dirigenziali: circolano nomi spendibili sulla piazza per ritrovare il feeling coi tifosi, come Alex Del Piero e David Trezeguet. L'amatissimo capitano potrebbe rimpiazzare Pavel Nedved nella stanza di vicepresidente, dando anche un'immagine diversa all'esterno.
Se questo scenario si verificasse, sarebbe davvero il suggello alla disfatta personale di Agnelli, che uscirebbe di scena nella peggior maniera possibile dopo un decennio di dominio sulla scena calcistica italiana. Interpellato sulla questione da ‘Repubblica', l'attuale presidente peraltro si è mostrato molto sicuro di sé: "Se sono saldo alla guida della Juve? Chi afferma il contrario mi porta bene". I prossimi saranno giorni molto caldi alla Continassa, non solo per Pirlo, Ronaldo e compagni.