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Napoli, salvadanaio di mercato: l’acquisto Osimhen finanziato con gli obblighi di riscatto

La strategia dei prestiti con obbligo di riscatto ha permesso al Napoli di finanziare l’operazione Osimhen con il Lille. I partenopei hanno rotto il salvadanaio incassando 30/32 milioni dal Parma (Grassi, Inglese, Sepe), 13 dal Cagliari (Rog) e altri 22 dal Torino (Verdi). Tutti destinati al colpo di mercato per l’attacco.
A cura di Maurizio De Santis
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Victor Osimhen è il calciatore che il Napoli ha scelto per il futuro. Lo piazzerà in cima all'attacco al posto di Milik – dalla cui cessione riceverà un po' di soldi e forse una contropartita gradita – e gli chiederà di aggredire gli spazi, le ripartenze veloci, i gol, il sacrificio e la voglia matta di infiammare quel San Paolo nel quale per adesso rimbombano solo le urla di "ringhio". È giovane, ha voglia di stupire e farlo nel ricordo dei genitori che sono morti (la madre è scomparsa quand'era ancora ragazzo), prendersi tutto ciò che la vita da ragazzo gli ha negato: vendeva bottiglie d'acqua ai semafori di Lagos (in Nigeria), perché in famiglia era dura sbarcare il lunario, oggi è un talento che vale valigette di milioni e un ingaggio da (quasi) top player.

Come lo pagherà il club azzurro? La strategia è studiata a tavolino. Per finanziare il colpo di mercato i partenopei – grazie alla tela tessuta dal direttore sportivo, Cristiano Giuntoli, nelle scorse sessioni di trattative – rompono il salvadanaio dei risparmi e formalizzano l'operazione con il Lille. In cassa hanno un po' di fondi freschi, capitali liberati dalla "sconfitta" di Parma (e dalla contestuale salvezza degli emiliani) e dagli introiti che arrivano da un altro paio di calciatori ceduti con la formula dell'obbligo di riscatto. Prendi oggi, paghi domani a certe condizioni.

Almeno per quanto riguarda Alberto Grassi, Roberto Inglese e Luigi Sepe il via libera è scattato quando l'arbitro Giua ha concesso ai ducali il calcio di rigore del 2-1. Tre punti che hanno permesso alla formazione di D'Aversa di mettersi al riparo da brutti scherzi e conservare la permanenza in A con qualche giornata d'anticipo, al Napoli di contare i circa 30/32 milioni di euro che riceverà dalle cessioni: 20 milioni per l'ex attaccante del Chievo (che l'anno scorso fruttò già 2 milioni per il prestito oneroso e 2 di bonus salvezza), 7 milioni per il centrocampista (2 milioni per il prestito) e altri 5 milioni per l'estremo difensore (anche se la sua posizione non era legata alla permanenza in categoria).

Ai 3 calciatori in forza al Parma si aggiungono altre 2 trattative che vanno alla voce "entrate". Si tratta degli incassi pianificati per Marko Rog (13 milioni per il riscatto del Cagliari, ne aveva portati già 2 per il prestito) e Simone Verdi (20 milioni + 2 in bonus dal Torino, oltre ai 4 per il prestito oneroso). Totale 33 milioni che vanno ad aggiungersi ai 30/32 delle precedenti operazioni. Quanto basta (e spiccioli) per Osimhen.

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