Napoli-Salisburgo, le pagelle sul risultato di 1-1
Il Napoli impatta per 1-1 col Salisburgo e rimanda alle prossime giornate l’operazione ottavi di finale non riuscendo ad andare oltre il pari contro i giovani terribili di mister Marsch. Che passano in vantaggio con Haaland, su marchiano errore di Koulibaly che genera il penalty dell’1-0, spaventano il ‘San Paolo’ salvo poi subire la reazione dei padroni di casa. Che solo nel primo tempo, calciano per 18 volte verso la porta avversaria. Una di queste conclusioni, di Lozano, finisce alle spalle di Miguel fissando il match sul pareggio. Un pareggio che resiste fino alla fine, nonostante i tentativi di superarsi di entrambe le squadre con una qualificazione che resta ancora aperta, anche se sbilanciata verso i campani, per i due club. Qui, al termine della gara, duelli individuali e di reparto fra Napoli e Salisburgo.
Koulibaly in crisi, che rigore su Hwang. Haaland ne approfitta
Si attacca e si difende di squadra. Ma gli errori individuali, davanti come nel pacchetto arretrato, pesano tanto. E il periodo di forma di Koulibaly, sfortunatissimo anche negli episodi, non è eccellente. Lo strapotere fisico non è corroborato da una serenità mentale adeguata e si trasforma in inutile irruenza. Come al 10’ quando il senegalese regala un penalty al Salisburgo per entrata in ritardo su Hwang che, non solo lo condanna alla scarsa sufficienza, anche se i successivi tentativi di mitigare l’errore in parte riescono, ma consente a Haaland di timbrare ancora il cartellino, su rigore, contro il Napoli. Per la firma numero sei in questa Champions nella sua prima esperienza da titolare in questo contesto: predestinato.
Insigne ci prova, Lozano rinasce col gol. Kristensen in crisi
Il Napoli, quando prova a far male all’avversario, questa sera, si affida spesso alla corsia mancina nei pressi di Kristensen. Che nei primi 45 giri d’orologio, viene lasciato solo nel 3-4-3 collettivo. Con Insigne, e poi Lozano da seconda punta, bravi, anche se spesso non continui, a farsi trovare pronti. Anche se, almeno fino al pari del messicano, le gare individuali dei due erano state positive ma prive di effetti rilevanti sul match.
Eppure, Lorenzo, da capitano, si carica sulle spalle la squadra e anche peccando spesso davanti alla porta (per via anche degli oneri di difesa che la sua posizione impone), diverse le occasioni sciupate da ottima posizione per il #24 di Ancelotti, ci prova trascinando i suoi nel momento del bisogno. Dribbling e assist, come quello per il palo al primo tempo di Callejon, suggerimenti e passaggi chiave fino alla verticalizzazione a fine prima frazione che scatena Lozano. Che punta la difesa avversaria, converge al centro contro Onguene e fulmina l’incolpevole Miguel. Per il punto dell’1-1 ma anche del riscatto personale e collettivo della compagine campana. Nella ripresa, Lorenzo continua a provarci, a dare tutto senza però emergere con efficacia contro il raddoppio di Mwepu, entrato al 46′ per Pongracic, proprio per dare manforte a Kristensen.
Zielinski poco costante, Minamino e Hwang pronti a ribaltare il fronte
Il Napoli sulla mediana soffre. E ogni qual volta il Salisburgo entra in possesso della sfera, specie in ripartenza e nei primi 65′ di gioco, si ha l’impressione che qualcosa di pericoloso dalle parti di Meret possa accadere. In sostanza, l’assenza di Allan al centro del centrocampo si sente eccome.
Non a caso, in campo, almeno negli undici titolari, nel ventre del rettangolo verde ci sono Zielinski, che nasce trequartista, Fabian Ruiz, al quale piace più attaccare che pressare, e due esterni aggiunti, d’attacco, come Callejon e Insigne. Insomma, lì, da quelle parti, si balla. Con Minamino e Hwang, grazie anche alla quantità di Junuzovic ed alla qualità di Szoboszlai, in grado di ribaltare il fronte e generare azioni potenzialmente pericolose. Come nell’occasione del rigore del vantaggio austriaco, come in molte altre situazioni con Meret, ma anche l’imprecisione degli avanti di Marsch, a salvare tutto.
Di Lorenzo ancora bene in Champions, da 6 Szoboszlai
Ancora una volta, da sottolineare la prestazione individuale di un neofita a questi livello come Di Lorenzo. Abile, anche oggi, a interpretare bene entrambe le fasi, a spingersi spesso in appoggio e sbagliare raramente scelta negli istanti decisivi. Controllando (anche) l’ottimo Szoboszlai, cercato dal Napoli sul mercato, che svaria sulla sinistra senza però trovare mai la giocata giusta, l’intuizione risolutiva.
Tabellino e voti
Napoli (4-4-2) #1 Meret 6; #22 Di Lorenzo 6.5, #26 Koulibaly 6-, #19 Maksimovic 6.5, #6 Mario Rui 5.5 (Dal 46’ Luperto 6+); #7 Callejon 5.5, #20 Zielinski 5.5, #8 Fabian Ruiz 6, #24 Insigne 6.5; #11 Lozano 6.5 (dal 86’ Llorente 6), #14 Mertens 6- (Dal 73’ Milik s.v.). A disposizione: #25 Ospina; #23 Hysaj, #44 Manolas, #13 Luperto; #12 Elmas; #99 Milik, #99 Llorente. Allenatore Carlo Ancelotti 6.5
Salisburgo (3-4-3) #31 Miguel 5.5; #34 Pongracic 5.5 (Dal 46’ Mwepu 6+), #39 Wober 6+, #6 Onguene 5.5; #43 Kristensen 5.5, #16 Junuzovic 6, #16 Szoboszlai 6+, #17 Ulmer 6; #9 Hee Chan-Hwang 6+, #18 Minamino 6+ (Dal 61’ Ashimeru 5.5), #30 Haaland 6.5 (Dal 75’ Daka s.v.). A disposizione: #23 John; #15 Ramalho, #5 Vallci; #4 Ashimeru, #45 Mwepu; #20 Daka, #7 Koita. Allenatore Jesse Marsch 6+