Napoli, Paolo Cannavaro: “La rivolta contro De Laurentiis? Non si reagisce così”
Nonostante il lavoro lo abbia portato insieme al fratello a vivere a migliaia di chilometri dalla città e dalla squadra del suo cuore, Paolo Cannavaro è sempre attento e informato su ciò che accade a Castel Volturno. L'esonero di Ancelotti e l'arrivo di Gattuso non lo hanno dunque colto di sorpresa.
"Per Rino non sarà stato facile subentrare visto il rapporto che ha con Ancelotti – ha spiegato l'ex difensore del Napoli e del Sassuolo, nell'intervista concessa a Sky Sport – ma il lavoro è lavoro e il calcio è questo. Penso che Ancelotti non si aspettasse l'esonero, ma si sa che la valigia per gli allenatori deve essere sempre pronta sotto il letto. Nelle difficoltà è più facile mandare via il tecnico rispetto a 24 o 25 giocatori".
Il dialogo con De Laurentiis
Rientrato in Italia per partecipare all'evento benefico organizzato dalla fondazione ‘Cannavaro-Ferrara', l'attuale collaboratore tecnico del Guangzhou ha poi parlato dei problemi nati nello spogliatoio partenopeo dopo l'ormai famosa rivolta: "Non ho chiamato nessuno dei miei vecchi compagni, non volevo mettere in difficoltà. Parlando da esterno, avrei dialogato con il presidente nelle dovute sedi perché si tratta di una persona con cui poter parlare serenamente. Capisco gli scatti d'ira del presidente, ma non si reagisce così. Tramite il dialogo ha sempre cercato di portare a termine le cose nella maniera più corretta".
Il consiglio a Insigne
Prima di allontanarsi dalle telecamere dell'emittente satellitare, Paolo Cannavaro ha voluto inviare un consiglio a Lorenzo Insigne: "Io sono stato fortunato perché ai miei tempi c'era un gruppo consolidato, ora ce ne sono molti nuovi e non sanno come si vive il calcio a Napoli – ha concluso – Non è facile per Lorenzo. E' un giocatore importante, la piazza lo sa e vuole solo qualcosa in più. Lui si sta fasciando troppo la testa, ma se si mette a fare quello che sa fare…basta quello".