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Napoli, Milik: “Non volevo più soldi e con De Laurentiis è inutile parlare”

Arek Milik ha voluto dare la propria versione dei fatti dal ritiro della Polonia, sul mancato trasferimento e la permanenza a Napoli: “Cercavo nuovi stimoli non altri soldi, altrimenti firmavo il rinnovo. Conflitto con il club? Da parte mia no, ma non mi sono piaciuti alcuni atteggiamenti che hanno bloccato i trasferimenti”
A cura di Alessio Pediglieri
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La verità di Arek Milik è stata raccontata lontano dall'Italia, approfittando del ritiro della nazionale polacca, al sicuro da immediati commenti o pressioni. Una verità che sta già facendo discutere perché è l'altra parte di una medaglia che per diverse settimane ha sentito soprattutto la versione del club partenopeo. Che adesso ha messo all'indice l'attaccante polacco escludendolo dal progetto tecnico e relegandolo in  esubero di prestigio, tra panchina e tribuna. Perché? Lo dice Milik, o almeno, prova a spiegare il proprio punto di vista: "O firmavo il contratto proposto o sarei dovuto andarmene".

Dal ritiro della Polonia, fresca avversaria dell'Italia di Mancini per la Nations League, Milik rompe il silenzio in una lunga intervista rilasciata a Sportowefakty dove il centro dell'argomento è stato il rapporto con il club di De Laurentiis, le vicissitudini di mercato, le tante voci di trasferimento e, infine, la permanenza a Napoli. Una convivenza forzata che ha però dei risvolti precisi, delle motivazioni che vanno al di là dei soldi, "perché se avessi pensato solamente al denaro avrei firmato subito il rinnovo proposto, perché si trattava di una buona offerta".

Dunque, c'è altro dietro al contenzioso con il Napoli: "A 26 anni volevo crescere, migliorare provare nuove sfide. Non ho pensato ai soldi ma al mio futuro. Per un atleta è importante anche rinnovarsi e le offerte non mancavano. Non faccio nomi, ma sono stato vicinissimo al trasferimento, ho fatto anche le visite mediche. Poi i club non si sono trovati d'accordo". Il riferimento è ovviamente alla Roma ma nelle settimane di mercato c'è stata anche la Juventus, la Fiorentina, l'Atletico Madrid.

Ora, però, la realtà è Napoli. Dove è un separato in casa, con un braccio di ferro nei confronti di De Laurentiis ma non con i compagni e con mister Gattuso: "Nessuno mi fa sentire di troppo, nemmeno il mister che mi tratta come tutti gli altri. Io non sono in guerra con il club ma non mi sono piaciuti alcuni atteggiamenti. Il fatto che non abbia mai parlato con i club interessati a me, che non mi abbia comunicato che rimanevo fuori dalle liste. Parlare con De Laurentiis? Credo non risolva molto".

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