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Napoli decimato dai cartellini del confuso arbitro Kovacs: Spalletti è in emergenza totale

La direzione di gara dell’arbitro Kovacs, che applica un metro di giudizio differente sui contatti tra primo e secondo tempo, alimenta il nervosismo dei calciatori del Napoli. E c’è il caso del mancato giallo a Leao che spacca la bandierina: cosa dice il regolamento e perché è stato graziato.
A cura di Maurizio De Santis
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L'arbitro Kovacs estrae il cartellino rosso ed espelle per doppia ammonizione Anguissa.
L'arbitro Kovacs estrae il cartellino rosso ed espelle per doppia ammonizione Anguissa.

Kim e Anguissa salteranno il ritorno dei quarti di finale con il Milan. Il primo era diffidato e ha preso un'ammonizione per una protesta plateale, segno anche quella reazione del nervosismo che ha pervaso il Napoli a partire dalla fine del primo tempo, dopo il gol di Bennacer. Il secondo ha preso due cartellini gialli nel giro di pochi minuti (tra il 70° e il 74° minuto) ed è uscito dal campo a capo chino consapevole delle conseguenze di quella ingenuità commessa in quel frangente dell'incontro, quando andava mantenuta la calma.

Vero è che l'intervento su Theo non è così scomposto e violento (e che il primo giallo gli arriva dopo un fallo di Tonali non fischiato) ma, una volta compresa l'aria che tira da parte del direttore di gara, avrebbe dovuto (e potuto) evitare quella entrata.

In questa ottica la notizia peggiore per Luciano Spalletti non è tanto la sconfitta per 1-0 (il risultato di San Siro è apertissimo) e il rimpianto per aver sprecato occasioni da gol importanti, ma la certezza che tra sette giorni mancheranno due perni della squadra che, per fisicità e dinamismo, alzano la qualità delle prestazioni.

L'incredulità di Anguissa dopo il secondo cartellino giallo: espulso, sarà assente al Maradona.
L'incredulità di Anguissa dopo il secondo cartellino giallo: espulso, sarà assente al Maradona.

Alla fine saranno cinque i calciatori gravati dai provvedimenti dell'arbitro Kovacs: giallo anche per Zielinski, Di Lorenzo e Rrhamani in un finale convulso nel quale i partenopei si lasceranno prendere dall'adrenalina, pagando dazio anche rispetto al metro di giudizio un po' confuso da parte del direttore di gara che inizialmente sembra voler gestire con il dialogo la situazione poi cambia atteggiamento e nei secondi 45 minuti estrae cartellini per ‘incidenti' di gioco discutibili alla luce delle sue valutazioni. Tollera più nulla, nemmeno le normali proteste da parte del capitano degli azzurri.

Quali sono i casi più controversi? Nel primo tempo il direttore di gara ha lasciato correre (forse anche troppo) su molti contatti: in particolare quello di Krunic su Zielinski al 33°, un'entrata che avrebbe meritato meno indulgenza considerata l'irruenza del centrocampista (l'ex Empoli era tra quelli a rischio squalifica tra le fila dei rossoneri); e il mezzo pestone di Kim su Giroud oltre all'atteggiamento provocatorio di Theo che esulta in faccia a Lozano. Il Napoli ha reclamato anche verso la fine del primo tempo per quella che è sembrata molto più di una spallata di Kjaer su Kvara.

Il gesto di stizza di Leao che, da regolamento, avrebbe meritato l'ammonizione per aver distrutto intenzionalmente la bandierina.
Il gesto di stizza di Leao che, da regolamento, avrebbe meritato l'ammonizione per aver distrutto intenzionalmente la bandierina.

C'è ancora un episodio che ha alimentato discussioni: la mancata ammonizione a Leao che, da regolamento, avrebbe meritato la sanzione per un gesto di stizza tanto plateale quanto abbastanza ingenuo. Al 26°, dopo un bel contropiede, conclude in diagonale alla sinistra di Meret. La palla esce di poco e per la rabbia il portoghese spacca la bandierina del calcio d'angolo con un calcio.

Kovacs lo perdona (evidentemente ha ritenuto non antisportiva quella reazione sopra le righe), come non farà nella ripresa rispetto ad altre situazioni. "Visto che si parla di gesti eclatanti – le parole di Spalletti a Sky – perché non mi parlate anche della bandierina? Si può prendere a calci tutto ciò che sta intorno al campo?".

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