Napoli, cosa è successo a Fabian Ruiz: gioca ovunque, non ha più un ruolo
Sergio Busquets lo vede come il migliore del suo ruolo, insieme al compagno di squadra Frenkie De Jong. Ma il problema di Fabian Ruiz, negli ultimi mesi, è proprio questo: qual è oggi il suo ruolo? Ha giocato da interno, da esterno, da regista, sembra aver perso anche i tempi e i riferimenti da mezzala, che poi è la sua posizione naturale dove è esploso al Betis Siviglia prima di arrivare a Napoli. Gattuso, che ha una visione più strutturata della squadra rispetto ad Ancelotti, presumibilmente cercherà di recuperargli una specializzazione conservando il buono della sua versatilità.
Mezzala fragile contro il Parma
Nella prima partita della nuova gestione, contro il Parma, Gattuso è partito con Allan regista e Ruiz impalpabile mezzala a destra. Il gioco, ma questa non è una novità, passava più dal lato di Insigne, mentre la catena di destra con Callejon e Ruiz toglieva al Napoli copertura nelle transizioni. Ruiz, infatti, non aggrediva il pallone, non chiudeva gli spazi dopo le perdite di possesso e così da quella parte il Napoli ha concesso diverse opportunità per ribaltare il gioco nel primo tempo.
- L'imprecisione nei passaggi di Allan e la poca aggressività di Ruiz porta Gattuso a invertirli. E in effetti la costruzione del gioco è migliorata. I cambi di configurazione tattica rischiano di penalizzarlo. Da mezzala, in un 4-3-3 che si sviluppa attraverso giocate in verticale sulle fasce, a volte si è ritrovato con poche associazioni. Da un giocatore abituato ad essere un riferimento nella creazione del gioco, ha reagito alzando la sua posizione in campo per aumentare le certezze individuali ma ha ridotto quelle di squadra.
E' andata meglio contro il Sassuolo, in cui ha giocato da dinamico playmaker. Non un regista classico, di quelli che compensano un raggio d'azione ristretto con una visione di gioco illuminante. Ha occupato gli spazi di mezzo tanto a destra quanto a sinistra e offerto 39 passaggi, anche se nessuno è servito per mandare al tiro un compagno.
Ancelotti l'ha arretrato da playmaker
Ancelotti, che ha provato ad adattare anche Zielinski come regista basso contro il Bologna, gli ha chiesto quest'anno di arretrare un po' la sua posizione con e senza palla, di venire a ricevere il pallone dalla difesa per poi verticalizzare verso Callejon o Milik (come in questa situazione contro l'Atalanta). Ma secondo Beppe Bergomi, opinionista Sky, per interpretare quel ruolo ha la visione di gioco ma non i tempi giusti.
A Genk, in una partita in cui il Napoli ha risentito dell'infortunio di Mario Rui e di una generale mancanza di qualità nella costruzione del gioco, Ruiz partiva da sinistra per poi accentrarsi e liberare la fascia. L'ingresso di Malcuit ha tolto fluidità alla squadra, che ha continuato ad attaccare da sinistra ma senza le stesse consolidate soluzioni. I tentativi di diversificare le dinamiche in attacco con Milik e Lozano non hanno aiutato.
Contro il Genk la partita migliore
Nella gara di ritorno, che ha segnato la qualificazione e la fine della gestione Ancelotti, il Napoli ha impostato a tre e Ruiz gradualmente ha assunto una posizione più esterna, da questo punto di vista più vicina al suo passato da mezzala di possesso nel particolare 3-1-4-2 di Quique Setien al Betis
- Rispetto alla scorsa stagione, sono aumentati i tocchi a partita (da 81.4 a 86.9). È aumentata la frequenza, a parità di precisione, nei passaggi lunghi e nei filtranti, ma si sono ridotti i passaggi chiave, che mandano al tiro un compagno (2.81 di media nello scorso campionato, 1.5 di media in questa stagione).
Quest'anno tira di più ma è meno pericoloso
Nell'evoluzione sotto Ancelotti, intercetta più palloni, ma vince meno contrasti e conquista meno possessi negli ultimi trenta metri. Soprattutto, viene dribblato quasi il doppio delle volte, come media a partita, rispetto all'anno scorso (1.7 contro 1), e resta alta la quota di possessi persi, oltre 10 a partita.
- Rispetto all'anno scorso, tira di più ogni 90 minuti, 2.82 conclusioni contro le 2.31 dell'ultimo campionato. Ma con meno pericolosità: si riducono infatti gli expected goals ogni 90 minuti, e scendono anche gli expected assist (gli assist stimati secondo un modello teorico che prende in considerazione la posizione, la tipologia dei passaggi). Gioca, dunque, in zone di campo più lontane dalla porta: non a caso, nelle partite giocate finora, ha tirato tre volte su quattro da fuori.
Le prospettive di Ruiz con Gattuso
Per continuare con il 4-3-3, a meno di cambiare le geometrie interne con Allan vertice basso e un maggiore coinvolgimento degli esterni nell'avvio dell'azione, Gattuso può solo adattare Zielinski o Ruiz da regista. “In questo momento dobbiamo essere perfetti noi per far giocare Fabian Ruiz lì, non è un vertice basso e stiamo facendo fatica ad aiutarlo” ha detto il tecnico dopo la vittoria contro il Sassuolo. “Dobbiamo lavorare di reparto per risolvere anche questa situazione, perché la qualità c'è”.
- Ruiz, però, ha più i tempi del rifinitore che del play basso. Riportarlo più vicino alla porta, magari partendo a sinistra dove il Napoli gioca di più e ha più bisogno di fluidità nella verticalizzazione alle spalle della difesa, potrebbe restituire al Napoli la naturalezza ormai persa.