Napoli, chi può arrivare in caso di esonero di Ancelotti: 5 motivi per preferire Spalletti
La partita col Milan non è stata di certo la panacea dei mali azzurri, anzi. I campani sono sembrati ancora una compagine precaria, malaticcia, lontana cioè dalla forma migliore ma anche dall'alchimia giusta. E Ancelotti, in tutto questo, continua ad avere più di una qualche responsabilità. Per la sua ostinazione nello schierare il 4-4-2, per i tanti cambi di ruolo imposti ai suoi calciatori, per le scarse idee di gioco mostrate dalla squadra e per una gestione, sia pure difficile, con tutto quello che c'è stato in queste settimane, parsa poco incisiva e risolutiva. Con la partita di mercoledì col Liverpool ad ‘Anfield' e la sfida casalinga di domenica a Bologna che, in caso di figuracce in Inghilterra ed ennesimo passo falso con i felsinei, potrebbero far saltare il banco e i nervi al patron De Laurentiis costretto, poi, a esonerare l'allenatore emiliano.
Ancelotti sotto osservazione, il palmares conta fino ad un certo punto
La situazione è di certo molto intricata. E i calciatori, con la bravata collettiva post Salisburgo, hanno assolutamente complicato una stagione non facile. Tutti contro Adl, Adl contro tutti. Con, nel mezzo, un Ancelotti costretto a mediare e ad occuparsi di ulteriori aspetti, oltre a quelli del campo. Dove pure qualche problema l'ex tecnico del Bayern Monaco lo ha trovato. Il successo manca da oltre un mese col Verona, il gioco, forse, da inizio anno. Salvo qualche sporadica prestazione contro il Cagliari o l'Atalanta. Poi, più nulla. O, almeno, troppo poco. Tanto che l'allenatore azzurro è ora sotto osservazione da parte della società che, per dare una scossa alla squadra, prima ancora del mercato e delle possibili epurazioni che pure potrebbero arrivare fra gennaio e giugno, potrebbe affidare le chiavi della rosa ad un altro mister. Scafato ed esperto, di sicuro meno vincente, ma che sarebbe chiamato a ricostruire per cercare di non smarrire il treno decisivo per il futuro del club partenopeo: quella Champions League, vitale per i piani del Napoli che verrà.
Spalletti possibile scelta, 5 motivi per affidarsi al tecnico di Certaldo
Una Champions conquistata con fatica, ma anche con puntualità, dal disoccupato Spalletti nelle sue precedenti stagioni in nerazzurro. Ancora sotto contratto con l'Inter, pure vicino al Milan nel post-Giampaolo, ma che pare essere uno dei nomi più plausibili per l'eventuale successione di Ancelotti.
Il tecnico di Certaldo dà ampie garanzie ed è uno che sa il fatto suo anche a stagione in corso (vedi l'annata 2015/2016 in cui prese la Roma a gennaio portandola poi al terzo posto). Ecco, dunque, perché l'ex Roma potrebbe arrivare all'ombra del Vesuvio.
- È un allenatore abituato alle grandi piazze, alle grandi crisi e a gestire spogliatoi turbolenti o che, come quello azzurro, sono in lotta con la società. Vedi le esperienze con la Roma e, non ultima, quella con l'Inter.
- È un tecnico che sa adattarsi ai calciatori in rosa e che in virtù di questa sua versatilità che sa di realpolitik, potrebbe far funzionare le cose semplicemente piazzando al posto giusto le pedine giuste.
- Allena in maniera maniacale la difesa che, ad oggi, stante gli infortuni di tanti calciatori in quella porzione di campo, è uno dei punti deboli della squadra. Il suo lavoro, dunque, potrebbe essere determinante per riportare serenità nel pacchetto arretrato del Napoli.
- È un allenatore creativo, capace cioè di trovare l'intuizione tattica giusta, vedi Totti da prima punta o Nainggolan sulla trequarti, e che potrebbe disegnare ruoli nuovi, e forse più adatti, ad alcuni calciatori in rosa. Vedi Lozano, Insigne o lo stesso Fabian Ruiz.
- Spalletti, in virtù della sua storia recente, che parla di un esonero dall'Inter, potrebbe trascinare i suoi nuovi calciatori con la pazza voglia di tornare grande e riscattare la recente delusione a tinte nerazzurre. Dimostrando a tutti, ex datori di lavoro in primis, di valere ancora la panchina di una delle squadre più importanti d'Italia.