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Napoli capolista, Conte non vuole sentire parlare di scudetto: “Siamo meno competitivi delle altre big”

Il Napoli battendo il Monza è salito al sesto posto in Serie A. Ma il tecnico Antonio Conte è convinto che la sua squadra non possa lottare per lo scudetto: “I tifosi devono sognare, io devo tenere i piedi per terra”.
A cura di Alessio Morra
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Il successo sul Monza porta il Napoli in testa alla classifica. La squadra di Conte inanella il quinto risultato utile consecutivo in campionato, e ha blindato ancora la difesa. I partenopei hanno scavalcato Juventus, Milan, Inter e Torino. Il tecnico dei partenopei, però, non vuole sentire parlare di scudetto, e chiare lettere ha provato a togliere il Napoli dal novero delle favorite per il titolo in Serie A.

C'è un vantaggio e uno svantaggio nel non giocare le coppe

Il ruolo del favorito Antonio Conte non vuole e a parole, nell'intervista a caldo con DAZN, ha spiegato in primis i pro e i contro del non giocare le coppe europee: "C'è un vantaggio e uno svantaggio nel non giocare in Europa. Il vantaggio è che puoi allenare la squadra per tutta la settimana. Lo svantaggio è che non hai una rosa competitiva come quelle delle squadre che giocano in Europa, e questo non lo sento dire da nessuna parte. Noi dobbiamo continuare a lavorare, per alimentare i sogni. Ma io devo guardare la realtà, e noi siamo molto lontano dai sogni. Dobbiamo sudarci ogni partita. Pure con il Monza ce la siamo sudata".

Conte non pensa il Napoli sia in lizza per lo scudetto

Il Napoli sta galoppando, dopo la prima partita persa con il Verona si è risollevato rapidamente e ora è al comando. Conte non dimentica il passato, non dimentica la scorsa stagione, le cessioni pesante e le parole del presidente De Laurentiis: "Non sono passati nemmeno tre mesi dall'inizio della stagione. Il presidente è stato chiaro parlando di ricostruzione, sono andati via Osimhen e Zielinski. Abbiamo perso 14 giocatori, ne sono arrivati 7. Sento parlare di cose. Va bene che c'è grande aspettativa nei miei confronti, lo so, perché ho fatto cose importanti, e mi va bene. Ma teniamo i piedi per terra". 

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Aggiungendo: "Lasciamo i tifosi sognare. la realtà è che dobbiamo lavorare tanto. Tante squadre sono davanti a noi per tante situazioni, noi stiamo partendo da dietro, di rincorsa e proveremo a fare del nostro meglio".

"Dobbiamo portare il Napoli dove compete"

Per rendere ancora più efficace il suo concetto ha chiuso il discorso dicendo: "Ho un minimo di esperienza per sapere certe cose, rispetto a chi parla e basta rispetto a chi parla di chi vince scudetti o campionati, è troppo facile parlare. Abbiamo da poco iniziato un percorso di costruzione, dobbiamo portare il Napoli dove gli compete e non deve arrivare a 40 punti dall'Inter e decimo come l'anno scorso".

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Lukaku si allena per tornare alla migliore condizione

Politano e Kvaratskhelia sono stati i goleador contro il Monza, ma al tecnico azzurro sono arrivate delle domande su Romelu Lukaku, che è rimasto a secco per la seconda partita consecutiva: "L'importante è che Romelu, al di là che segni o meno, è che partecipi attivamente alla partita, a quello che deve fare, che contribuisca all'obiettivo finale della squadra. Poi sicuramente sta lavorando e sta cercando di fargli fare dei carichi superiori alla media. Non è arrivato in perfette condizioni, perché quando stai fuori rosa e ti alleni con i ragazzi, non è semplice. Ma può spostare in ogni cosa qualcosa durante la partita. Se fa gol è meglio, ma è stato importante per la squadra".

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