Napoli, Ancelotti: “Senza le giuste condizioni per lavorare è meglio chiudere”
Se si verificano determinate condizioni credo si debba andare avanti, se non si verificano è gusto chiudere.
Nella conferenza stampa di vigilia della sfida contro il Genk Carlo Ancelotti – circondato da tutto il suo staff – non si nasconde né dissimula le sensazioni che lo accompagnano in uno dei momenti più difficili della carriera. Il Napoli sprofonda in campionato, staccato perfino dalla zona Europa League, è nell'occhio del ciclone per una stagione gettata alle ortiche a novembre, si gioca tutto per squalificarsi agli ottavi di finale nella sfida di domani sera al San Paolo contro i belgi. Basta un pareggio per superare lo sbarramento dei gironi. Più che il dato statistico, a preoccupare è la condizione mentale della squadra. Quale sarà l'approccio al match? Si rivedrà la stessa formazione abulica e incapace di aggredire l'avversario come con Genoa, Bologna, Udinese? E, soprattutto, giocheranno per l'allenatore alla luce anche delle voci insistenti su esonero, dimissioni? Ancelotti ascolta, alza il sopracciglio, accenna un sorriso ironico e replica ostentando tranquillità
Se ho la valigia è sul letto? Per un allenatore deve essere sempre pronta, non puoi mai disfarla. Essere messo in discussione per un allenatore è assolutamente normale, sono esperienze già vissute tante volte. Non mi spaventa il fatto che la società possa decidere di esonerarmi o io decidere di andare via. Dalla squadra mi aspetto una prestazione convincente come avvenuto in altre partite di Champions dove c'è stato un percorso positivo in un girone difficile. Ma non certo per me. Anzi, non vorrei mai che i calciatori giocassero per me ma per loro stessi.
Napoli double face: in Champions batte il Liverpool campione d'Europa ed è capace di strappare anche un ottimo pareggio ad Anfield Road; in campionato s'è smarrito. Che succede?
Come si deve valutare quanto di buono fatto in Champions così si deve valutare quello che non si è fatto bene in campionato. Lo so io per primo, ma la qualificazione può dare nuovi stimoli e motivazioni così come non può cancellare quanto fatto in campionato. E' un periodo negativo, la squadra non sta esprimendo quello che può dare e io ne sono il responsabile. In Champions abbiamo fatto cose di altissimo livello, dobbiamo trovare una soluzione per uscire da questo periodo ma non dobbiamo portarla troppo per le lunghe perché è giù durato troppo.