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Nakata: “Non mi piace il calcio, mai sognato di diventare un calciatore”. Poi dice come è successo

Hidetoshi Nakata racconta il suo rapporto con il calcio e come ha iniziato la sua avventura nello sport più seguito del mondo: “Il calcio non mi piace, ho giocato perché adoravo il manga Captain Tsubasa”.
A cura di Vito Lamorte
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Hidetoshi Nakata è stato uno dei più forti calciatori giapponesi di tutti i tempi nonché uno dei più noti giocatori asiatici della storia, vincendo anche il premio di "Calciatore asiatico dell'anno" per due edizioni di fila. La sua esperienza in Italia, con le maglie di Perugia, Roma, Parma, Bologna e Fiorentina; lo ha fatto conoscere a tutto il mondo ma lui non ha mai amato il calcio: "Non mi piace il calcio e non ho mai sognato di diventare un calciatore, ma in qualche modo è successo”.

Hide si è ritirato a 29 anni, dopo una partita con il Giappone ai Mondiali 2006 in Germania, perché il mondo di cui faceva parte non gli piaceva: "Ho giocato i Mondiali e sono andato in Italia e in Inghilterra. Ho giocato tutto il tempo per passione. Non sono un fan del calcio, ma mi piace giocare a calcio".

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Nakata: "Ho giocato a calcio perché adoravo il manga Captain Tsubasa"

Nakata è sempre stato un tipo parecchio originale e di lui si erano quasi perse le tracce dopo il ritiro. L'ex centrocampista giapponese iniziò a girare il mondo da turista e andava a visitare luoghi che non era riuscito a vedere prima. A differenza di tanti suoi colleghi non ha cercato gloria in altre vesti nel ramo pallonaro ma ha deciso di cambiare vista.

Nel corso di un'intervista a The Athletic ha confermato che non avrebbe più lavorato nel calcio dopo aver smesso: "Amavo giocare, non allenare o commentare. Ecco perché dopo il ritiro ho detto: ‘No, devo trovare un’altra passione'".

Nakata ha parlato della sua infanzia e ha detto che in Giappone "a quel tempo, nessuno sognava di diventare un calciatore professionista. Lo sport numero 1 in Giappone era il baseball. Ma alla fine, ho adorato il manga Captain Tsubasa, quindi ho deciso di giocare a calcio. Cambiavo il colore dei miei capelli ogni singolo giorno perché volevo giocare all’estero. Speravo di essere notato”.

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Nakata: "Cambiavo il colore dei miei capelli ogni singolo giorno perché volevo giocare all’estero"

Nakata arrivò in Italia grazie al Perugia e alla sua prima stagione in Serie A segnò 10 gol, mostrando tutte le sue qualità e attirato l'attenzione delle big del nostro campionato: "Se vieni in Giappone, puoi vedere quanto è diverso dall’Italia. I giapponesi sono puntuali, tutto è ordinato. Gli italiani sono più tipo, fa come ti pare. È stato un grande cambiamento ma il calcio era lo stesso. Il calcio è lo stesso in tutto il mondo. Non ero un fan del calcio, non lo guardavo né lo leggevo sui giornali, non sono quel tipo di persona".

Dopo una stagione e mezza col Grifone arrivò la chiamata della Roma, dove Hide vinse lo Scudetto nel 2001. In quegli anni la Serie A era il torneo più ambito ma lui tanti giocatori non li conosceva: "Quando sono arrivato in Italia, il campionato italiano era il migliore al mondo, c’erano giocatori come Zinedine Zidane e Alessandro Del Piero, ma non conoscevo molti giocatori. Non conoscevo nemmeno la metà delle squadre del campionato. Ma questo significava che potevo davvero concentrarmi sul mio gioco. Quella era la mia forza perché non avevo paura".

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