Nainggolan svela cosa c’è dietro il suo arresto: un prestito da un criminale per debiti di gioco

Radja Nainggolan torna a parlare del suo arresto dello scorso gennaio e si apre svelando alcuni dettagli che fino ad oggi non erano noti. L'ex calciatore di Roma e Inter, che oggi gioca nel KSC Lokeren-Temse, venne fermato nell'ambito di un'operazione contro il traffico di cocaina ma il suo coinvolgimento in questa situazione è assolutamente laterale e la sua vicenda non ha nulla a che vedere con l'indagine della procura di Bruxelles.
Il Ninja ha svelato di aver preso in prestito 100.000 euro da un noto criminale a causa di un momento di difficoltà economica che stava vivendo, e per questo motivo si è ritrovato coinvolto in questa storiaccia.

Nainggolan: "Non erano loro ad aver bisogno di soldi, ero io"
Nella prima puntata di ‘Bar Goens', il nuovo talk show di Eric Goens su VTM, il 36enne ha parlato di quanto accaduto a gennaio: "La gente crede a quello che legge sul giornale, ovvero che io sia il perno in un caso di droga. Ma non mi è stata fatta una sola domanda sulla droga durante il mio interrogatorio".
Nell'inchiesta sul grande traffico internazionale di droga, Nainggolan nel corso dell'ultimo interrogatorio aveva dichiarato di aver bisogno di soldi e per questo chiedeva soldi in prestito a Nasr-Eddine Sekkaki, un criminale di 34 anni con più di trenta condanne coinvolto in rapine, scippi, evasioni e traffico di droga in Belgio. Una versione diversa rispetto a quella di qualche mese fa, quando si faceva riferimento ad un prestito da parte sua al fratello del capo-clan, Ashraf Sekkaki.
"Non erano loro ad aver bisogno di soldi, ero io", ha dichiarato durante gli interrogatori e riportare questo passaggio è il quotidiano fiammingo Heet Laatste Nieuws citando fonti vicine alle indagini.

Nainggolan ha chiesto un prestito ad un criminale per debiti di gioco
Nainggolan ha aggiunto che aveva bisogno di quei soldi perché i suoi conti bancari erano stati congelati a causa del suo divorzio, quindi non poteva accedere ai fondi: secondo queste nuove informazioni sul caso, il calciatore ha ricevuto un prestito di 100.000 euro per saldare debiti di gioco.
Pertanto, secondo la sua versione, avrebbe preso in prestito denaro da diverse persone, tra cui Nasr-Eddine Sekkaki: solitamente, il creditore prelevava denaro dal conto della madre e lo consegnava all'atleta in contanti, in banconote da 100 euro. L'atleta avrebbe poi restituito il denaro sullo stesso conto tramite bonifici di importo compreso tra 5.000 e 30.000 euro, alcuni dei quali era contrassegnati come "investimenti in edilizia".
Secondo il giornale, Sekkaki considerava i prestiti "un atto di amicizia" e avrebbe sottolineato che Nainggolan aveva restituito tutti gli importi dovuti. Il fratello maggiore del clan, Ashraf Sekkaki, è un noto criminale evaso in elicottero dal carcere di Bruges nel 2009 e arrestato due settimane dopo in Marocco, dove è tuttora detenuto.
La dipendenza dal gioco d'azzardo di Nainggolan era ben nota: nel 2018 era stato vittima di una truffa da 150.000 euro in un casinò di Monaco da parte di una banda criminale specializzata nella clonazione di assegni bancari.

Nainggolan arrestato in Belgio: la ricostruzione della vicenda
Radja Nainggolan è stato arrestato insieme ad altre 17 persone alla fine di gennaio nell’ambito di un’indagine sul traffico di cocaina attraverso il porto di Anversa dal Sud America. Il Ninja venne rilasciato dopo un interrogatorio di tre ore ma le indagini stanno andando avanti e sta lavorando con i suoi avvocati per dimostrare la sua totale estraneità alla vicenda che lo ha portato sulle pagine dei giornali di tutto il mondo.
L'ex centrocampista della nazionale belga sta giocando con il KSC Lokeren-Temse, che si è qualificato per la fase play-off per il salto nella prima divisione belga, giocando 13 partite e segnando 3 gol più 2 assist.