Nainggolan racconta le devastanti serate con Brozovic a Milano spiegando cosa succedeva alla fine
Radja Nainggolan oggi è svincolato. Il 36enne centrocampista belga ha chiuso la sua ultima esperienza al Bhayangkara, squadra indonesiana. In attesa di un nuovo progetto entusiasmarlo, ha parlato nel corso di un'intervista rilasciata a ‘Gurulandia – Il Podcast'. Qui ha ripercorso un po' la sua carriera tra aneddoti, retroscena e curiosità. Dal Piacenza al Cagliari passando per Roma e Inter dove il suo cammino si è incrociato con quello di Luciano Spalletti sia in giallorosso che in nerazzurro ma anche con Conte, sempre con il club lombardo.
Il ‘Ninja' ha però parlato anche della Juventus e del suo famoso ‘odio' nei confronti del club bianconero. Il verbo odiare però, secondo Nainggolan, non è da intendere proprio nel suo vero significato. Nasconde altro. "Non è odio nei confronti della Juve, la gente pensa così, io l'ho detto diverse volte anche in maniera provocatoria – ha spiegato Radja -. Ma in realtà è come quando giochi a Football Manager in cui vorresti provare a vincere lo Scudetto con una squadra normale. Per me andare alla Juve come hanno fatto altri giocando 3 partite e alzare la coppa a fine anno è una cosa che non mi sono sentito di fare, io volevo essere protagonista". Oltre al racconto dei suoi anni nel calcio, si è parlato pure della sua vita extracalcistica lontano dal terreno di gioco: "Il più forte a livello di serata? Brozovic".
Nainggolan ride e scherza sull'argomento e sottolinea cosa ricordi delle serate trascorse con il centrocampista croato ex Inter oggi all'Al Nassr: "Non ci riconoscevamo a fine serata, questo ricordo – ha spiegato facendo scattare immediatamente la risata di tutti – Uscivamo insieme ma a fine serata non ci riconoscevamo". Celebre fu anche il famoso Capodanno di Nainggolan a Roma con tanto di story su Instagram che crearono il caos in quel periodo: "Fu il mio primo capodanno a casa, il peggiore di tutti – spiega -. Decisi di stare dentro casa ed è successo quello che è successo. Ho fatto la diretta così, la mattina alle 9 mi sveglio e mi scrissero tutti dicendomi di togliere la storia ma ormai l'avevano già vista in tanti".
A proposito di questo tema Nainggolan ha poi spiegato: "Io non potrei mai essere un giocatore campo-casa – ha detto -. Il nuovo calcio sembra così ma se sapessi cosa fanno i giocatori… Io per dirti camminavo con la sigaretta per strada ma se poi entri nello spogliatoio e vedi 15 fumatori da fuori nessuno lo vede". Il belga ribadisce di essere stato sempre se stesso nel mondo del calcio senza nascondersi da niente e nessuno in qualsiasi occasione: "Io credo che bisogna divedere la nostra vita per giudicare l'uomo e il giocatore: io perché non posso fare una serata come fanno i giocatori normali? Per me invece si può fare, è così".
Il miglior allenatore secondo Nainggolan: "Oltre a Spalletti ci sono Pioli e Mario Somma"
Il Ninja ha poi cambiato argomento nel corso dell'intervista e proprio nella fase conclusiva gli è stato chiesto gli allenatori migliori avuti nel calcio: "Da cui ho imparato tanto sicuramente Stefano Pioli che mi ha insegnato tanto a Piacenza – ha spiegato -. Un altro allenatore importante è stato Mario Somma, mi fece capire com'era il suo calcio e lo trasmetteva bene. Anche lui mi ha insegnato qualcosina". E poi Spalletti:
"È stato l'allenatore migliore che ho avuto quando mi ha cambiato ruolo – ha detto -. Vedeva in me un trequartista non solo per le qualità ma anche per la pressione che mettevo sulla prima palla". Menzione particolare invece per Antonio Conte: "Una persona correttissima perché è stato sempre diretto con me – ha detto -. All'Inter mi spiegò che avrei fatto il settimo centrocampista anche se non era detto che avrei potuto fare il primo un giorno". Poi scherza: "Magari gli rodeva un po' il c**o perché mi era venuto a contattarmi a Roma per portarmi al Chelsea e io ho rifiutato".