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Nainggolan in libertà condizionale, ma l’accusa è grave: farebbe parte di un’organizzazione criminale

Radja Nainggolan è stato rilasciato dopo un interrogatorio di tre ore da parte del Gip del Tribunale di Bruxelles: l’ex nazionale e centrocampista belga è accusato di far parte di una organizzazione criminale dedita al traffico di droga e riciclaggio di denaro. “Nessuna domanda gli è stata posta su questi argomenti” ha spiegato l’avvocato difensore, “il rilascio è una evidenza del suo non coivolgimento”
A cura di Alessio Pediglieri
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L'arresto, l'interrogatorio e poi il rilascio su libertà condizionale: per Radja Nainggolan sono state 48 ore infernali dal momento in cui è giunta la notizia di un suo possibile coinvolgimento in un traffico di cocaina. Notizia arrivata lunedì, il giorno dopo il suo esordio nel calcio giocato dopo mesi di attesa: l'ex ninja di Roma e Inter è stato fermato e posto in stato di fermo con accuse pesantissime attraverso una indagine che ha portato alla confisca di ingenti quantità di denaro, armi, auto e stupefacenti e un totale di 17 arresti. Tra cui Nainggolan, che ha da subito negato qualsiasi coinvolgimento, respingendo tutte le accuse di un possibile

La figura di Nainggolan nell'inchiesta sul traffico di droga e riciclaggio: l'interrogatorio

Radja Nainggolan è stato arrestato insieme ad altri diciassette persone di cui otto sono attualmente in carcere come ha comunicato la Procura di Bruxelles. L'indagine giudiziaria ora prosegue e nel pomeriggio di martedì 28 gennaio il Gip ha sottoposto ad interrogatorio altre quattro persone, tra cui Nainggolan: "Si sta cercando un'importante figura chiave che si ritiene si trovi a Dubai ed è attualmente ancora in fase di rintracciamento" hanno fatto sapere dalla Procura belga dove, ovviamente, le informazioni sono totalmente centellinate per evitare fughe di notizie e interferenze sulle indagini ancora in corso.

"Nessun coinvolgimento diretto. Il rilascio è una evidenza"

Nainggolan ha ribadito più volte agli inquirenti la propria estraneità, coinvolto semplicemente per via indiretta, a causa di persone con cui sarebbe entrato in contatto prestando del denaro ma senza fini malavitosi o illegali. Dunque nessun riciclaggio di soldi, tantomeno legato ad un eventuale traffico di stupefacenti. L'avvocato di Nainggolan ha sostenuto davanti al Gip che il calciatore non ha alcun legame con l'ambiente della droga argomento che non è stato toccato durante l'interrogatorio: "Non vi è alcun elemento che indichi che il mio cliente fosse coinvolto direttamente in tutto questo oppure che fosse semplicemente a conoscenza, in questo caso, di determinate attività legate alla droga in questo caso" ha continuato l'avvocato: "Radja non è un principale sospettato, il Gip ha richiesto qualche domanda ulteriore. Il fatto che sia stato rilasciato è una evidenza, ad essere onesti, qualsiasi decisione diversa da quella di rilasciarlo mi avrebbe sorpreso".

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