Nainggolan: “Conte era malato di me, l’addio all’Inter è stato sorprendente”
Radja Nainggolan è tornato al Cagliari, è felice con i rossoblu, che sono quinti in classifica. Domenica scorsa ha segnato un bel gol contro la Spal e lo ha dedicato alla moglie Claudia che lotta contro una brutta malattia, ma il passato, quello nerazzurro non si dimentica. E in un'intervista il ‘Ninja' ha detto che non si aspettava la cessione, Marotta non gliel'aveva preannunciata e Conte aveva un debole per lui:
Non me l'aspettavo. Marotta non mi è mai venuto a parlare, non me l'hanno mai detto. Un giorno Conte mi ha chiamato da parte e mi ha detto che lui era malato per me, però il club aveva preso una decisione che lui aveva condiviso e me lo ha detto dal primo giorno.
L'esultanza da Champions
Nainggolan è stato decisivo lo scorso anno perché segnò nell'ultima giornata contro l'Empoli uno dei gol che permise all'Inter di qualificarsi per la Champions League. La sua esultanza provocò delle discussioni. Il belga nell'intervista concessa a ‘DAZN' dice che non c'erano intenti polemici:
E' stata un'esultanza un po' leggera. Non era polemica. La gente pensa fosse polemica: ero molto contento ma era più un sospiro di sollievo. Ho provato delle emozioni più di sofferenza che di gioia.
Il Ninja e Barella
Hanno fatto il percorso inverso Nainggolan e Barella, il primo è tornato a Cagliari, l'altro è passato all'Inter. Due centrocampisti di prima fascia che hanno in comune parecchie cose. Nainggolan avrebbe voluto giocare al fianco del centrocampista della Nazionale, che l'Inter ha pagato 49 milioni di euro:
Mi sarebbe piaciuto giocare con lui perché credo che diventerà davvero forte. Deve fare un po' di esperienza a livello internazionale ma è normale. Non ha una sola qualità, ne ha tante e tutte sopra la media. Migliorando può diventare un giocatore importante.
Il ritorno al Cagliari
Nainggolan ha svelato che già un paio d'anni fa il presidente Giulini iniziò a corteggiarlo. Da qualche mese c'è stato il ritorno a casa e adesso il Cagliari sogna l'Europa:
Sono di parola. Ho parlato con Tommaso Giulini, lui mi diceva di volermi tra uno o due anni, e invece sono tornato subito. Poi i problemi personali, le notizie che si sanno… Bisogna essere uomini oltre che pensare alla propria carriera.