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Nagelsmann spiega la differenza: “Inzaghi ha 11 anni più di me, ma in Italia è giovane”

Julian Nagelsmann ha presentato in conferenza stampa la sfida tra Bayern Monaco e Inter, lanciando una stoccata al movimento calcistico italiano.
A cura di Vito Lamorte
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L'Inter affronterà il Bayern Monaco nell'ultimo turno del girone di Champions League ma con la qualificazione per gli ottavi già in tasca. La gara d'andata contro i bavaresi aveva fatto suonare un campanello d'allarme per i nerazzurri, dopo il sorteggio non proprio fortunato nel ‘gruppo della morte', ma da quel momento il ruolino dei ragazzi di Simone Inzaghi è stato impeccabile con tre vittorie e un pareggio che gli hanno consegnato il pass per la fase ad eliminazione diretta con un turno di anticipo.

I bavaresi, dal canto loro, hanno giocato il ruolo che tutti si aspettavano all'inizio della stagione: il Bayern è tra le favorite per la vittoria finale e nelle cinque gare giocate nel massimo torneo europeo ha raccolto 15 punti, con 16 reti realizzate e 2 subite.

Una macchina da guerra quella di Julian Nagelsmann, che ha presentato l'ultimo match della fase a gironi mostrando molto rispetto per l'Inter in conferenza stampa: "Per me l'Inter non è una sorpresa, devo essere sincero. La squadra nerazzurra è fortissima, così come il Barcellona, alla fine sono i dettagli che decidono. Noi siamo stati un po' fortunati col Barcellona, se avessero segnato prima loro ci avrebbero anche potuto battere. Però nella fase a gironi non ci sono tante partite. L'Inter è molto forte, ha giocatori fantastici, non sono sorpreso. E anche se mancherà Romelu Lukaku, il nostro approccio non cambierà".

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Da parte del tecnico dei bavaresi non sono mancate belle parole anche per Simone Inzaghi: "In Italia anche loro contano molto sull'esperienza. Ma sono contento per lui. L'Inter gioca un calcio che è bello da vedere. Non abbiamo avuto vita facile all'andata. Questo è sicuramente un merito suo. È bello che sia undici anni più vecchio di me e considerato ancora giovane in Italia".

Proprio quest'ultima frase sembra un po' una frecciata, una considerazione fatta a voce alta o una provocazione da parte dell'allenatore del Bayern al calcio italiano: Nagelsmann è del 1987 e dallo scorso anno è tecnico di una delle squadre più importanti di Germania e tra le più titolate al mondo. Insomma, a 35 anni può provare a dire la sua in un top club.

Simone Inzaghi è del 1976 e ha compiuto 46 anni lo scorso aprile: dopo aver appeso le scarpette al chiodo ha fatto una lunga gavetta nelle giovanili della Lazio e quando sembrava in procinto di andare sulla panchina della Salernitana ecco la grande occasione con il club capitolino. Il tecnico piacentino è rimasto a Roma per cinque stagioni prima di approdare all'Inter. Il resto è storia nota.

Si potrebbe fare lo stesso discorso anche per i calciatori e si tratta di un tema che viene fuori spesso quando la Nazionale non raggiunge obiettivi importanti: insomma, come abbiamo già appurato in diverse occasioni, dalle nostre parti si predica bene e si razzola male. "Tutto deve cambiare perché tutto resti come prima", un gattopardismo che racconta bene il modo in cui si lavora nel calcio italiano.

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