Muller racconta il periodo di Guardiola al Bayern Monaco: “Ci faceva il c**o ogni allenamento”
Thomas Muller è una delle travi portanti del Bayern Monaco da tanti anni. Il jolly offensivo tedesco è uno degli uomini che è sempre stato decisivo nonostante i cambi di panchina, le cessioni e i nuovi arrivi: lui c'è sempre. Una presenza costante e sempre decisiva. In una lunga intervista al tabloid britannico Times il calciatore campione del mondo e d'Europa ha parlato del suo modo di giocare e di essere sempre focalizzato sugli obiettivi. Ecco la sua spiegazione: “La gente si impegna tanto a spiegare a se stessa o al resto del mondo come un calciatore senza abilità speciali nel dribbling o nel fisico possa essere così efficiente. Mi succedeva, quando ero più giovane, che le persone guardassero le mie partite, magari una un cui segnavo due gol, e poi mi chiedessero ‘ma come hai fatto?’. Quindi si è creato un qualcosa di mitico, di speciale, quando c’è una spiegazione totalmente logica. Una delle mie capacità è quella di provarci sempre. Ogni attaccante sa che gli inserimenti possono essere pericolosi, ma non tutti hanno la forza di farne 50 a partita. Magari 49 volte non ti danno il pallone o lo perdi, il calcio è fatto di errori. Ecco perché devi riprovarci, perché magari la volta dopo l’errore lo fa il difensore e tu segni. È un qualcosa di molto più logico che attribuirmi una abilità innata".
Il calciatore tedesco ha parlato anche del periodo di Pep Guardiola al Bayern Monaco. In tanti pensano che la sua esperienza tedesca non sia stata vincente perché non è arrivata la la Champions in Baviera ma è Muller a raccontare come il tecnico spagnolo abbia comunque lasciato il segno. “Il nostro vantaggio è stato che Pep è arrivato dopo il Triplete del 2013. Jupp Heynckes si era appena ritirato e Guardiola le ha provate tutte per avere altrettanto successo. E noi non abbiamo avuto tempo di dormire sugli allori, perché Pep ci faceva il c**o in ogni allenamento. Voleva dimostrare al mondo di poter vincere anche in un nuovo campionato. Ed è stato importante per noi in quel periodo continuare a vincere la Bundesliga. Dopo di Pep, ci sono stati due o tre anni in cui le altre squadre hanno avuto la possibilità di detronizzarci. Abbiamo avuto momenti in cui siamo stati più deboli, magari anche settimane intere, ma gli altri non ne hanno approfittato. Forse siamo stati fortunati, non lo so. O forse eravamo semplicemente comunque i migliori!".