Muller esplode in diretta TV dopo la sconfitta del Bayern col Leverkusen: l’intervista è virale
Sonora sconfitta per il Bayern Monaco in casa del Bayer Leverkusen che ora allunga in vetta alla Bundesliga con cinque punti di vantaggio proprio sui bavaresi che dunque ora, dopo 11 titoli consecutivi, rischiano di vedere interrotta la loro incredibile striscia di vittorie nel campionato nazionale tedesco. Una situazione a cui i calciatori del Bayern non sono abituati come dimostra la sfuriata in diretta TV fatta dal senatore dello spogliatoio Thomas Muller con una bollentissima intervista che è immediatamente diventata virale sui social network facendo il giro del mondo.
Il 34enne che fin dalle giovanili ha trascorso tutta la sua carriera al Bayern Monaco dopo il 3-0 rimediato contro la squadra allenata da Xabi Alonso non è riuscito a nascondere la rabbia sfogandosi ai microfoni di Sky Sport Deutschland: "Ad essere sincero, sono inca**ato. Per citare Oliver Kahn: quello che mi manca di noi giocatori sono le palle. Stiamo mostrando approcci decisamente migliori in allenamento. Va bene sentire la pressione, ma ci vogliono energia e libertà, che mancano nel nostro gioco" ha difatti detto un arrabbiatissimo Thomas Muller prendendosela di fatto con sé e con i propri compagni di squadra per le prestazioni senza carattere offerte in campo.
E quando l'intervistatore stava per porgli una domanda sulle ‘colpe' del loro allenatore Thomas Tuchel, l'esperto centrocampista lo ha interrotto e con un tono ancora più adirato ha voluto chiarire nuovamente la sua posizione: "A volte dobbiamo parlare di noi giocatori. Non c'entra l'allenatore. Abbiamo tanti giocatori internazionali di altissimo livello in squadra, dobbiamo alzare il livello del nostro gioco. Mi aspetto che i giocatori in campo sappiano gestire la pressione. Abbiamo urgentemente bisogno di migliorare e lo faremo" ha quindi chiosato Thomas Muller in un'intervista che sia per toni che per contenuti è diventata immediatamente virale dato che in tantissimi hanno apprezzato l'assunzione di responsabilità e la genuinità di un calciatore a cui, pur avendo già vinto tutto quello che si può vincere, non piace perdere e soprattutto non piace dare alibi a sé e ai suoi compagni di squadra.