Moviola Milan-Juventus, Guida dà rigore col Var. Bonucci: “Dove devo metterlo il braccio?”

Il calcio di rigore concesso al Milan contro la Juventus è l'episodio da moviola che più ha fatto discutere. Il protagonista è Leonardo Bonucci, ex di turno che ha sempre definito la sua decisione di accettare il trasferimento in rossonero un errore. Quella stagione gli andò male e anche ieri sera – ironia della sorte a San Siro e contro il "diavolo" – ha lasciato il segno in negativo. I bianconeri sono in vantaggio per 2-0 grazie alle reti di Rabiot e Cristiano Ronaldo, è il risultato più giusto almeno fino al 60° quando, proprio da quell'episodio, inizia un'altra partita e la mezz'ora successiva si trasforma in un incubo per la formazione di Maurizio Sarri.
La moviola sul tocco di braccio di Bonucci
C'era o meno rigore per il Milan? A velocità normale l'arbitro, Guida, non concede il penalty in favore dei rossoneri e addirittura ammonisce l'attaccante croato, Rebic, per proteste. Cosa è successo? Se ne accorgerà lo stesso direttore di gara poco dopo quando, invitato dal collaboratore al Var a revisionare la dinamica dell'azione, cambierà la decisione e – ammettendo implicitamente il proprio errore – concederà il tiro dal dischetto ai rossoneri. La punta del Milan tocca la palla di petto nel tentativo di portarla avanti e superare la marcatura, la sfera impatta contro il braccio di Bonucci.

La protesta del difensore: Dove devo mettere il braccio?
Guida accetta il suggerimento dalla cabina di regia e va alla on-field-review per sincerarsi direttamente su cosa è accaduto. Non ha dubbi e fischia il rigore. A quel punto Bonucci, incredulo, si avvicina al direttore di gara e obietta di avere l'arto in posizione consona al movimento. "Dove devo metterlo?", esclama Bonucci. L'arbitro Guida è di parere opposto: il difensore accentua il movimento del braccio verso la palla. Serata sfortunata per l'ex centrale che sul gol di Kessié si fa trovare impreparato lasciando al Milan la possibilità di affondare i colpi nella difesa della Juve come lama nel burro.