Moviola Italia-Polonia: il gol di Insigne era da annullare, ma manca un rigore
Serata impegnativa per Clement Turpin, arbitro francese designato dall'Uefa per Italia-Polonia, sfida di Nations League – competizione che non contempla l'utilizzo del VAR – densa di situazioni controverse già nel primo tempo. La prima, in ordine di tempo, fa infuriare la panchina azzurra. Al 20′ Insigne conclude al volo su servizio dalla destra e insacca all'angolino, ma l'arbitro annulla la rete per fuorigioco. Decisione corretta, quella del fischietto francese. Al momento del tiro di Insigne, Belotti è in posizione irregolare e ostacola Szczesny nel suo movimento, impedendogli – di fatto – di tuffarsi per tentare di parare la conclusione dell'attaccante azzurro.
Pochi minuti più tardi, non convince invece la scelta dell'arbitro su una gomitata di Lewandowski su Bastoni: il braccio è evidentemente largo e il colpo è violento, ci poteva stare anche la sanzione più severa. I calciatori dell'Italia hanno protestato in maniera veemente nei confronti della decisione del direttore di gara di non sanzionare l'intervento, anche per la reazione scomposta del centravanti polacco, che ha invitato Bastoni a rialzarsi con modi non esattamente concilianti.
Al 27′ l'Italia passa in vantaggio su calcio di rigore concesso per la trattenuta di Krychowiak su Belotti all'ingresso dell'area piccola, sugli sviluppi di una palla da fermo. Il centrocampista polacco cintura in maniera vistosa e ingenua il centravanti azzurro: Turpin non ha dubbi nell'indicare il dischetto, decisione inevitabile.
Nel secondo tempo, altro errore di Turpin al 72′: Belotti calcia a botta sicura verso la porta difesa da Szczesny e il suo tiro viene intercettato con il braccio da Bednarek. Il tocco è evidente e il braccio è molto largo, una casistica che da regolamento rientra in quelle punibili con l'assegnazione del rigore.