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Mourinho vuole l’impresa e fa luce sul suo futuro alla Roma: “Ne ho parlato con i miei due capitani”

José Mourinho ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della finale di Europa League che la sua Roma giocherà domani, mercoledì 31 maggio, contro il Siviglia alla Puskas Arena di Budapest. Il tecnico dei giallorossi crede nell’impresa e ha poi parlato anche del suo futuro.
A cura di Fabrizio Rinelli
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José Mourinho ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della finale di Europa League che la sua Roma giocherà domani, mercoledì 31 maggio, contro il Siviglia alla Puskas Arena di Budapest. Il tecnico dei giallorossi crede molto nell'impresa e soprattutto sulla forza della propria squadra con cui finalmente ha potuto lavorare qualche giorni in più. “I nostri avversari vengono dalla Champions – spiega – Noi abbiamo giocato 14 partite per arrivare qui e ora vogliamo giocarci questa finale perché ce la meritiamo". Il tecnico portoghese spiega: "Negli ultimi tre giorni abbiamo lavorato duramente per essere in condizione”.

Lo Special One spiega come si possa gestire la pressione di questa vigilia: "L'entusiasmo si contiene lavorando, questa è una squadra che negli ultimi due mesi ha giocato tutte le fasi di Europa League tra campionato, infortuni, viaggi e non è che abbiamo avuto tanto tempo di lavorare e recuperare". Tante difficoltà dunque che hanno portato oggi la Roma a questo fondamentale traguardo: "Abbiamo lavorato negli ultimi due giorni – aggiunge ancora – Noi siamo qui perché abbiamo meritato di stare, loro hanno un'esperienza che noi non abbiamo, per loro è diventata quasi una normalità giocare la finale di Europa League". L'allenatore ha poi parlato del suo futuro rivelando di aver parlato con i suoi due capitani (Pellegrini e Mancini ndr).

Mourinho prima di spiegare le prospettive future e la sua permanenza a Roma, parla anche del Siviglia: "Dico che la storia non gioca, il mio collega pensa diverso – riferendosi al tecnico degli spagnoli – Lui pensa che il Siviglia è favorito perché la storia lo fa favorito è un'opinione che si deve rispettare". Lo Special One lancia la sfida: "Per noi e i nostri tifosi è un evento straordinario, qualcosa di storico e indimenticabile". A un certo punto dalla sala stampa qualcuno chiede a Mourinho se in caso di vittoria farà come nel post triplete con l'Inter, ovvero lasciando la squadra: "Se qualcuno di voi ha qualche domanda simile alla tua dovete farla all'altro all'allenatore che la sua situazione è più complicata che la mia – ha spiegato Mou – Ho parlato coi due miei capitani e mi hanno fatto una domanda simile alla tua. A loro ho risposto in maniera obiettiva. Non voglio che rispondano, ma sanno cosa voglio io".

Una situazione completamente diversa a quella vissuta in nerazzurro: "Io non avevo firmato col Real ma era tutto fatto, ma in questo momento ho zero contatti con altri club ed è una situazione diversa". Capitolo futuro a parte, a Mourinho viene anche chiesto quale sia realmente la differenza tra Roma e Siviglia: "Il budget che ha il Siviglia, non è lo stesso che ha la Roma – ha dichiarato lo Special One – Noi abbiamo giocatori che lo scorso anno giocavano nella Squadra B. Io ho avuto più opportunità di giocare le competizioni europee, ma Mendilibar è della mia stessa generazione: siamo alla pari. Anche per i giocatori è lo stesso: quelli del Siviglia hanno più esperienza, ma noi sono due anni che giochiamo insieme".

Alla fine una battuta su Dybala: "Se giocherà? Ha venti trenta minutini". Poco dopo in sala stampa è arrivato proprio Lorenzo Pellegrini che ha dato forza al discorso di Mou sul futuro lasciando molti dubbi sulla sua permanenza a Roma: "Come ha detto lui prima, ci siamo parlati in tutta onestà ed è giusto che queste cose restino tra noi. Poi quando sarà opportuno sarà lui a parlare del suo futuro".

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