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Mourinho spoilera il suo futuro alla Roma: lo fa con un gesto inequivocabile ai tifosi

Il giro di campo dello Special One non era un commiato ma un arrivederci alla prossima stagione. I tifosi gli tributano un’ovazione egli chiedono di restare, lui risponde con una mimica che non lascia dubbi.
A cura di Maurizio De Santis
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Il gesto eloquente di José Mourinho al termine della gara con lo Spezia.
Il gesto eloquente di José Mourinho al termine della gara con lo Spezia.

Io resto qua. Sì, io resto qua. Il gesto fatto da José Mourinho al termine della partita contro lo Spezia vale più di mille parole sul suo futuro. Era quello che i tifosi della Roma volevano il tecnico dicesse, spazzando vita i cattivi pensieri che avevano accompagnato il ‘lato b' della finale di Europa League persa contro il Siviglia scandito da rabbia, amarezza, adrenalina ancora in circolo, quella voglia matta di spaccare tutto quando senti di aver subito un'ingiustizia polemiche furibonde dentro e fuori dal campo per il faccia a faccia dello Special One con la squadra arbitrale e la brutta aggressione al direttore di gara, Taylor, in aeroporto da parte dei sostenitori giallorossi.

Il tecnico portoghese saluta il pubblico durante il giro di campo.
Il tecnico portoghese saluta il pubblico durante il giro di campo.

Il triplice fischio dell'ultima gara di campionato ha tirato una riga sopra tutto, adesso si guarda al futuro. E, a meno di cambi di rotta, sulla panchina dei capitolini ci sarà ancora l'allenatore portoghese che ha sì un contratto ancora per un altro anno ma quella mimica è la conferma che il percorso può continuare al netto delle legittime ambizioni manifestate (anche) a Budapest e messe sul tavolo della proprietà.

L'Olimpico tributa un'ovazione allo Special One.
L'Olimpico tributa un'ovazione allo Special One.

Del resto, era stato lui stesso parlando ai calciatori riuniti in circolo intorno a lui subito dopo il triplice fischio a lanciare un messaggio preciso: "Non ho alcun rimpianto. Io voglio restare qui per voi. Io resto qua per voi, io resto qua. Punto e basta. Resto qua, punto". È un segno di estrema chiarezza. Come e per quali obiettivi lo si capirà nelle prossime settimana quando, spenti gli echi della stagione appena conclusa, servirà tirare le fila per la prossima.

Stagione finita, l'allenatore portoghese attende segnali anche per la prossima.
Stagione finita, l'allenatore portoghese attende segnali anche per la prossima.

Ovazione. È così che Mou viene accolto dallo stadio Olimpico che trabocca d'affetto per lui e per la squadra. Il ko contro gli andalusi brucia e fa male, il balsamo per lenire certe delusioni (ai rigori è anche peggio) è in quegli abbracci che dispensa a giocatori, collaboratori, raccattapalle; in quell'applauso che riceve e dà nel giro di campo che non è di commiato ma un arrivederci all'anno prossimo. Il pubblico, il suo pubblico, quello che ha cementato intorno a sé e alla squadra, ricambia e gli dedica striscioni eloquenti: "Un solo uomo al comando… José Mourinho per mille anni!" e ancora "Petto in fuori, sguardo fiero…José Mourinho sei il nostro condottiero".

C'è un cuore che batte nel cuore di Roma e nella serata che si tinge di giallorosso non potevano mancare gli inni al gruppo che ha sfiorato l'impresa in coppa arrendendosi soltanto dal dischetto. "Non c’è sconfitta che possa scalfire la nostra fede. Forza Roma nostra!", recita uno degli incoraggiamenti che fa il paio con "Mancò il rigore, non il valore. Grazie Ragazzi, l’avete onorata!". È finita, la palla ora passa alla dirigenza che ha una domanda alla quale rispondere: cosa vuol fare da grande?

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