Mourinho spiazza tutti in conferenza: chiede il numero di telefono di un tennista, per lui è un mito
Radek Stepanek. A un certo punto della conferenza stampa di José Mourinho salta fuori questo nome che un po' sorprende tutti. È lo stesso allenatore della Roma che lo menziona mentre ascolta le domande che i giornalisti cechi gli pongono alla vigilia della partita di Europa League contro lo Slavia Praga. Ne parla all'improvviso, è una richiesta speciale che fa dietro la quale c'è un precedente che lo riporta un po' indietro nel tempo a un episodio in particolare.
"Voglio approfittare di voi – dice il tecnico portoghese -. Ho perso i contatti con un ceco di cui sono grande amico e ammiratore". Chi è questa persona? È un tennista oggi 44enne che nel mondo delle racchette è rimasto nei panni di allenatore: per un certo periodo ha anche seguito Novak Djokovic prima che le strade si separassero
Oggi le parole dello Special One lo riportano in auge. "Si chiama Stepanek… ho perso il suo numero di telefono. Se mi potete fare questo favore: ho bisogno di recuperarlo, magari potete aiutarmi. Lo avevo tanti anni fa quando ero in Inghilterra".
Qual è il nesso che collega Mourinho e Stepanek? Tutto nasce da un riferimento che l'allenatore fece a mo' di esempio di forza di volontà, abnegazione, voglia di esserci senza fare troppe storie, senza fare appello a scusanti come stress, fatica, calendario ingolfato.
Citò la grande professionalità dell'ex tennista che il 18 novembre del 2012, in occasione della finalissima di Coppa Davis contro i campioni uscenti della Spagna, mise a segno il punto decisivo che consegnò il titolo alla Repubblica Ceca. Fu l'epilogo trionfale di una battaglia (sportiva) contro il più quotato Nicolás Almagro che durò quattro ore e quattro set.
Per lo Special One quella prestazione fu iconica al punto da abbandonarsi a una riflessione che fece molto rumore all'epoca, quando era sulla panchina del Real Madrid: "Ho visto Stepanek che a 34 anni ha giocato 3 match in 3 giorni nella finale di Coppa Davis. Era pronto a tutto, anche a dare la vita per il suo Paese. Ecco perché ragazzi di 23 o 26 anni possono giocare il mercoledì e il sabato senza problemi. Nello sport conta il cuore, non solo le gambe".
Quando Stepanek venne a sapere che la sua impresa era stata elogiata a tal punto da Mourinho reagì con orgoglio e stupore: "Ho sentito che ha detto questo dopo aver perso contro il Betis – disse -. È un onore che mi prenda come un esempio". Il contatto tra i due non s'è mai perso, a fare da tramite fu anche l'ex portiere del Chelsea, Cech, che si allenava con lui a tennis.
È qualcosa che affonda le radici nel tempo. Tutto è iniziato nel 2007, come spiegò lo stesso Stepanek. "Ho conosciuto Mourinho nel 2007 a Los Angeles, quando era allenatore del Chelsea. Io giocavo un torneo e loro si allenavano per preparare la stagione. Seguivo gli allenamenti e restai molto colpito dalla personalità di José".